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Show w» - luau» ‘f-v-hF-xapu' W‘s-W , , :..-' c A N 1' o 112405011110 XCVIII. Ci. A voi sia lode, o Russellani croi, Che meco a fin tracste l'ardua imprcsa, Col'a fugando ai crudi lidi Artoi L'empio furor Che ci fe'tanta ofl'esa; Ne men commendo, Alardo, i lauri tuoi Mietuti di Pultava a la difesa, Ove oprando col senno 6 con la mano ,Festi da prode il lungo assedio ir vano. ‘_ r-- '1' ‘flx‘g L'inferno stuol, Che Vide andar falliti A pro. di Carlo i‘ mal' tessuti inganni, Bestemmi'ando fuggio dai Moschi liti, E fe"ritorno a'suoi tartarei scanni. Il pio Alessandro, ch'ebbe omai compiti I voti suoi, dispiegb presti i vanni Ver la sua sfera a rallegrar' quell'alme, Col fausto annunzio de la vinte Palme. XCIX. Ma perch‘e gli aspri guai ricopra obblio, Fra i prigioni si sparga argento ed auro: Poi di Pultava a porger voti a Dio Nel tempio andiam pel conquistato lauro; Che render grazie a1 Ciel deve l'uom pio, Se de'suoi dom' ancor brama tesauro: 8‘1 dicendo coi Vinti e i vincitori Mosse l'eroe pien di celesti ardori. C. Al grato susurrar di plausi 6 Viva. L'almo drappello a la citc'a si avvia, D'onde il festoso popolo ch'usciva Di Pietro il nome replicando gia, E da l'eco iterato in ogni riva Sovra l' ale de'venti al Ciel salia; E a1 licto suon dei musici stromenti Alternava ai guerrier dolci concenti. mun J! Fine del‘ Canto Undecimah l1 M) |