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Show o T T A V o C/INTO XLIV. Stansi in guardia i due regi: i1 braccio allunga Il Russo ad isv‘i'ar il fiérro avvcrso; E perché al suo di striscio non s'aggiunga, Con agil man l'agita a quel converso: Tenta lo Sveco, Ch'ogni colpo giunga ‘Al petto ostil, ma invan di sangue asperso Ritrarne agogna il sitibondo acciaro, Che trova nel rival schermo e riparo. XLV. Pugnano entrambi con egual vicenda, Ne lo Sveco, ne il Russo ancor prevale: S'uno discopre il sen, tosto a l'emenda Corre col brando, e il scno opposto assale; 31a avvien ch'in nulla part6 anch'ei l'oH‘cnda, Che nel devia lo schermitor rivale: Uno avanza, uno arretra, e poi d'un salco Toma nel primo loco al duro assaltzo. XLVII. Poi rincorarsi, ché il suol tocco appena, Qual palla Che risale, a un punto ei sorse; E ricovrata la smarrita lcna Ver l'inimico impetuoso corse: Si disperati, ficri colpi ei mena, Che gia lo mettc di sua vita in forse: A stcnto 61' Si difcnde or ritto, or chino, E ondeggia come al vento annoso pino. XLVIIL Pietro, di 56 maravigliando, intende, D'onde tanta a lui vien lena e possanza; Sente il soccorso d'Alessandro, c apprcnde, Ch'ei s‘i gli aumenta Vigoria, eost.an7.a; E de la pugna ch'ancor dubbia pende, Di trionfare omai nutre speranza; I colpi addoppia, l'inimico incalza, Ma il brando suo d-al brando ostil rimbalza. XLIX. XLVI. S‘i tra se parla il re, com'esser puote, Scridon le spade ripercosse insiemc, Ed empion l'aer di Vivide scintille: Ch'un Mosco a pecto mio tanto resista? O l'arti dc la guerra or sonmi ignote Usan gli eroi di loro posse estreme,‘ Sembra Carlo un Ector, Pietro un Achille. Incerte errando vanno e tema e sperue Dei muti spettator su le pupille: Contro costui, ch'in pugnar forza acquista; 0 un genie 6in E: ch'ora l'investe e scuote S‘i furibondo e si feroce in vista: Cos‘i fremendo aditi novi invano ,Ma i Russi si attristar, ch'al lato manco Tcnta, ritema eon maestra mano. Vider l' eroe toccarc il suol col fianco. 42 » HEW |