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Show CANTO N 0 N o LVI. LIX. Augusto a quel parlar tosto rinf‘ranca L'alma ritrosa, e di parcir s'appresta: E g‘ian sovente i v'i'atori illustri Ma pria del campo suo la schiera manca A Ipoce dii, ch'ardor pil‘l manifestag Infra di [or maravigliando, come Un solo eroe, nel volgcr di due lustri, A Scoribio la destra, Che suol franca Tai rnenti avesse addottrinate e dome, Regger di Marts a la crudel tempesta: E fatte ne l'oprar cotanm industri; D'd il centre a Golto, che la sua coorte Le quai, Che fiano un (ll, 36 dale chiomc V'aggiunge, onde far l'ostc ancor Pill force. La corona regal di un tal monarca Tardi uncora a stcrpar l'invida Parca? LVII. LX. Quinci di star 511 la difcsa impone , Sinché lungi dal campo ei si rimanga; N121 ChC s'imprenda universal tenzone, Se avvien che Stanislao la tregua infranga: E 56 il Bogo varcar tenti, il fellone Stringasi in ferri, 0nde poi gema e s'anga Balzato a pié de l'usurpato trono, Finch‘c ottenga da Pier morte, o perdono. E se avverr'd ch'in pace, uno digea, Il Russellano popolo Si veda, Risplendcre famn Pallade, e Astrea A l'ingegno di lui la doppia teda: Tal chc l'Europa, l'altro soggiugnea, Fia Ch'in saver a la Moscovja ceda: Che, qual la Grecia un d‘i, l'Ausonia poi, Altricc fla di sap‘i'enti eroi. LVIII. LXI. Augusto allor Cuniss'iano prende Per fedcle sua guida in quel V‘iaggio; E dal suo labbro i var} nomi apprende Di Ville e di cittii Che vassallaggio Prestaro at Pier, 16 cui Virtl‘l stupende, Animator diffuse ovunque un raggio, A la util'arci aveano omai rivolte Le genti insino allor barbare c incolte. Cos‘1 sen giano encom'iando insieme Que'duo campion lo spirto avvivatore Del magno Pier ch'in quelle parti estreme D'Europa avca difl'uso canto ardore: E insegnando a fidar al campo il seme, Onde abbiane gran frutto il buon cultore,‘ E l'opr'edili, e l'arti industriose, Onde sicn le citt'd vaghe e Famosc. n |