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Show UNDECIMO 426 V. ll. lVIen aspro il guata il re de l'ombre eterne, E nc l'antro di spignerlo sospende: lVla in suo pensier che l'avvcnir discerne, Con invido rancor medita e intende Essere inette le possanze inferne N‘e forse immune andr'd la Russa gente Da tanta irreparabile ruina; Poiche se il mio presagio ora non mente, E se il desio in error non mi traseina, 0 di tornar la terra al primo niente L'inevitabil giorno s'aVViCina; Rimpetto al Ciel, Che di fiaccare imprende Il sommosso da lor monarca Sveco, Ond'empie di tai voci il bujo speco. 0 un cupo ordin di cosc omai s'appressa, Perche regniam su la virtude oppressa. Vl. Ill. Qui pur rimanti, spirito codardo, h/Ientr'hai ver le Rutene alme malnate Finor spuntato il velenoso dardo D21 scudo impenetrabile campate: G131 si presenta al mio prcsago sguardo Per noi felicc non loncana etate, In cui sconvolta l'od‘iata terra Rinnoverh col Ciel l'ancica guerra. Per ora MeganCCo basta co'suoi Nel campo Sveco a ridestar furore-5 Ma 56 avverrit Che gli Svedesi eroi Cadan prigion del Mosco imperadore, Allor fart‘) Che da' confini eoi Mortal guerra si porti al vincitore; E che, ritzolta a lui la Tracia preda, Crudo rimorso il cor gli actoschi e fieda. VlI. IV. Allor n'andrai con altre audacl squadre Su l'uomo a imperversar da Battro 3 Tile ,' Ormc-segnando insanguinate ed adre Nel fugare il Pastor dal grande ovilc, Ch'in mani avverse al sempiterno Padre, Forse al nostro un d‘r fia seggio simile, D'onde certc scagliando ignee sactte; Le nostre compirem tarde vendetta. Qui posto fine al suo parlar Plutone, Ls. corma circostante in ogni lato Di quella inestricabilc prigione l\/Iise d'iniqua gioja alto ululato; Mentre de'genj rei la rea legionc Vana speme nudria di cangiar stato, E di potcr sovra la terra un giorno In un con l'uom perpetuar soggiomo. |