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Show c A N T 0 N o N 0 XLIV. XLVH. Ma Che per trarre a fin l'ultima impresa, Ad estinguer de'Russi il folle orgoglio, E ad un tempo troncar l'ardua contesa Per cui vacilli ancor mal fermo in soglio; Sei mila tuoi guerrieri in mia difesa Qui nel volger d'un mese attendo, e voglio Che tu li guidi, onde poi meco insieme Blostrar d' alto valor le prove estremc. XLV. VO' ch'il Russo tiranno inarchi il ciglio, Se accoppj a'miei guerrier la tua falange: Vo'che di sangue ostil l'acciar vermiglio Sire , Ischiven segu‘i , nel cor mi desta Saggio consiglio a noi pietoso un nume. Havvi di qui non lunge ampia foresta, In cui del sole non penetra il lume: Con sei mila de'tuoi ti cela in questa; E mentre in faccia del nemico , il fiume Io mostro di varcar, tu in altra parte Valica il Bogo, usando ardire ed arte. XLVIII. Allor non ti vedrai Sarmati a fronte, Ne difl‘onda il terror dal Volga al Gange: Che starannosi intenti in altro loco A strugger quel da me costrutto ponte, Da cavi bronzi sprigionando il foco: Vo' Che spuntando a l'aquila l'artiglio, Ne dubitar de'miei, ch‘e a me son conte D'Europa e d'Asia il reo destin si cange. Seconda, o Stanislao, tanto ardor mio, Le insidie onde far nullo il feral gioco: Ver la foce del Bogo il cammin segui, Ch‘e a nlieter palme il Ciel ti serba. Addie. E fia ch'al guardo ostil te alfin dilegui. XLVI. Alfin respiro, il Sarmata riprese, Pil‘i lieto in Viso ad Ischiven rivolto: Carlo medita ancora audaci imprese, Quand'io'l credea tra Russi ceppi avvolto . Poche ad Olca ei contrasse ostili ofFese, Se :1 la Desna l'esercito ha raccolto: 3121 a fronte or noi del Sassone inimico, Che risponder, Che far? deh parla, amico . XLIX. Come lontan‘ da le nemiche schiere Un giorno di cammin Co'tuoi sarai, Ti volgi a manca, e prendi quel sentiere, Che sgombro dai Ruteni ancor vedrai: Per 1‘21 dispiega a l'aura le bandiere, Che salvo a Starodubo giungerai L'invito a secondar del gran campione, Ch'a riserbarti il soglio si dispone. |