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Show P R 1 M o XX. Tu, magnanimo re, sol l'opra cstimi Di spargere in pugnar tema e stuporc: Tu in mieter palme alte vestigia imprimi Novello Achille in su le Vie d'onore: Ma sai, Che tra gli Achei guerrieri primi, XXIII. Tronca il parlur, dicesti assai, Pepiro: In tuon d'ira, e d'amor Carlo ripiglia: Di me scritto e il dcstin ncl sommo empiro Se Ulisse non si fea di fraudi autore, Contra cui l'uomo indarno si consigliu: Finche mi regga aVVivator respiro, Faro inarcar pugnando ai re lc ciglia. Ov'ora e ignobil polve e squallid'erba, Risplenderebbe ancor Troja superba. S'ascolti, anco in cic‘) far gloria si merca. XXI. Se a1 valore il valor, se l'arte a latte Opporre a: forza da chi Vincer brama, Perche il destro Mazeppa or lasci a parte, Che, quanto abborre Pier, te pregia ed ama? Di sue genti e tesor fariati parte: Falsa di traditor fors'e sua fama; Poiché OHESO da Pier desia vendetta, E da l'ultrice tua spada l'aspetta. XXII. Non t'illuder, Signor: l'ardir perdona, Che spontaneo ti espon liberi sensi. Se ti cal di serbar l'aurea corona, Onde d'amor, di fe siam tutti accensi, O inopia, che tra noi mormora e tuona, Di Mazeppa per man, copia compensi; 0 de la guerra alfin spegni la face, E salvo torna a1 trono avito in pace. Se l'ofl‘eso Mazeppa aita or cerca, XXIV. Formato questo appena ultimo accento, Armi corre a impugnar di Svezia il campo: S'udia da lunge il militar tormento Colpi itcrar; vedeasi il fumo, e il vampo: Fuori del padiglionc in un memento Armato in sella appar Carlo, qual lampo; Chi qua da 1e trincee l'oste minaccia, Chi 1'21 sen vola d'espugnarla in traccia. XXV. Tale diresti un mar tranquillo, immoto, Allor Che dolce calma appiana l'onde; Ch, ad un tratto al furor d'Austro e di Noto S'ergono in monti, aprendo vie profonde; Ed alternando il Violento moto Corron spumose a flagellar le sponde; Talche il commosso pelago in tumulto Sembra a le nubi minacciare insulto.- |