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Show CANTO 1- R 1 M o XIV. XVII. Gifi quactro e quattro volte omai la tetra Frena, Signor, lo smisurato ardire, Compiuta intorno a1 sol l'orbita avea, Da Che s‘i sanguinosa orribil guerra Che sovente e fatal senza consiglio; Lo Sveco e il Russo eroe dubbio tenca; De la Rutenic'aquila l'artiglio, Tu provocasti assai con bellich' ire Mentre pari campioni andar sotterra, Che mi raddoppia in cor strazio e martire L'un campo, e l'alcro ad ora ad or vedea; Nel far di Sveco sangue il suol vermiglio: Onde avviso di Mosca il nuovo Marte Di frapporre al valor l'inganno e l'arce. Ah Che spesso fortuna empia e leggera Spinge i campion innanzi tempo 3 sera! XV. Cio far poteva il regnator Ruteno, Ch'era di Fabio :11 par prode e sagace: XVIII. Giit a le schiere il vital cibo Vien manco Sotto i1 fier di Viserse orrido cielo, Non cos‘i lo Svezzese, entro al cui seno Ove aquilon per brine ispido e bianco Indomito nutria spirito audace, Copre fiumi c terren di nevi e gelo: E ver Che di Curlandia addur dev'anco Vitto, fanti, cavalli il tuo Vepnelo; M21 121 sua tanto insolita tardanza Che de l'eroe Macedone ripieno Sol ne 1' ardua si adopra arte pugnace; E vago di mercar allori e laudi, Quanto pregia il valor, odia le fraudi. XVI. lVIa quel Pepiro consiglier suo fido, Sapendo di Vepnel l'alta sventura, Onde sconfitto sovra il Lesnio Iido Pochi a nuoto campar ebbe ventura: Pria che la fama ne levasse i1 grido, Alterna nel mio sen tema e speranza. XIX. L'oste Rutena numerosa e forte AfH'onta a1 par di noi risco e conflitto; Suoi prodi condottier non temon morte, E guatano vilcél come delitto: Del re forse a inasprir l'anima dura, Ma insidia e guida d'ogni lor coorte, Ella gir con Bellona ebbc ognor dritto; Per tentar novi disperati eventi Incontra gli si feo Icon tali accenti: Ell'c‘: che in mine, 0 in boschi, o in finte spoglie Spesso Vittoria al vincitor ritoglie. |