OCR Text |
Show o T T A V o LXXX. LXXXIII. Comanda allor a'cavalieri, e a'fanti Col nudo acciar di dar l'assalto a] colle: Ei primo sul destrier co'suoi trabanti Calpesta irato le sanguigner zolle,‘ Ala far due di tre file in pochi istanti Vede il campo Ruten che pilll s'estollc, E Ch'i fucili di pugnale armaci Con un ginocchio a1 suol gli ha presentati. LXXXI. L'obbliqua e lunga fronte immoto ei guata, Che maggior de la sua gli cinge i fianchi: Ver Cildreno e Vepnel la mano alzata Fa ch'uno a manca, e l'altro a destra infl'anchi IVIa forse accorgimento lo sospinse Di quell'assalto a1 massimo periglio, Ch‘e a celar suo misfacto egli s'accinse Dei duci Svechi a1 penetrante ciglio: E tanto ei s'adopro, tanto s'infinse D'ignorar la cagion di quel scompiglio, Ch'il commesso da Iui negro attentato Resto tra le notturne ombre celato. LXXXIV. Gia in tre parti ad un tempo si raccende Il sanguinoso asprissimo conflitto. L'audace Carlo alquanto il colle ascende; l\/la gli e il destrier da un colpo al suol trafitto: In giri opposti la Svedesc armata Tosto al freno d'un altro ei la man stendc, Con due squadron dei cavalier piil Franchi: E d'un salto in arcion risale invitco: Poscia c'ha facto i1 suo campo trifi‘once, Con Zenor, con IVIelido, 6 con l'ecmano In trc lochi salir tenta quel monte. Di penetrare il centro ci tenta invano. LXXXIL Mazeppa intanto col drappcllo iniquo, Tra via deposto il Mosco vescimento, Sen giunse al campo per sentiero obbliquo Nel cominciar dc 1' orrido Cimento: Ridestando in suo cor lo sdegno antiquo Ver Pier, d'irne a la pugna ebbe ardimento In sella accanto al re col-nudo brando Del convoglio custodi i suoi lasciando: LXXXV. Cildren non meno incontro al lato destro' Trova co'suoi diflicilc l'ascesa; Ch‘e a petto 6in ha Noren, quel s‘i maestro Palmo a palmo del suolo in far contesa: Quei, Che vibrando il fulmine terrestro O intiera squadra uccidc, o lascia offesa; Onde s'ella rivolge a l'erto il passo, Vien dal Ruteno risospinta al' basso. ".mfi- «p. c A N T o |