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Show 93": A 7" 1-"; w- ~JAA-_A... "; :A ,1 (leTO QUARTU XIV. XVII. Per tutto il campo un mormorar dolcnte Rapido trascorreu di boeca in bocca: Chi Ver I'etmun d3 Ia Cosacca gente Acuti dardi d'invettive scocca; Chi di troppa tardanza invzm si pcnte,‘ Chi d'acerbo rancor I'anima ha tocca,‘ Chi incolpa il re d'incredulo e d'audace,‘ Chi vuol fuggir; chi stassi afllitto 6 Ease. XV. Non altramente gli Afflican corsari, Spregiatori di morte e di periglio, A vele e a remi in trascorrendo i mari A depredur ricco Europeo naviglio, Scagliano incontro al Ciel rimbrotti amari, Se fugge il pin dal ghermitore artiglio; E tornano delusi yonde avean sciolco Col dispetto e il dolor dipinto in volto. XVI. temerario re cui sempre e ignoto Timor, dolor, ostacolo, e sospetto Calnra del campo il turbolento moto Con la presenza del securo aspetto: i‘vla Pepiro non gi'd si rasserena Del suo monarca al pertinace ardore: Prevcde'la fatal tragica scena, Cui V21 rincontro suo infiessibil core: Sente ne I'alma d'amarezza piena D'esserne in parte anch'ei funesto autore, Poiche le genti di Mazeppa ofl‘erse, Che lungi dal suo fianco andar disperse. XVIII. : a dubitar in suo pensiero inchina Che, fingendo tradir Pietro, egli tenti A l'oste Sveca d'apportar ruina Di que'campi dfinopia infra gli stenti: Ch‘e tanto pub, 36 ultrice ira divina Pervertito iI mortal pill non pavemti; Onde il sospetto occulto a far palese AI suo Signor, cos‘i a parlargli impress. XIX. Di nemica fortuna ancor ad onta Batter tu vuoi, mio re, di Marte iI calle? .Erra iI guerrier s'aspri perigli aff‘ronta, Ch'anima i Vili, i malcontenti appaga, Quand'ella avversa volga a lui Ie spallc: Ti ‘6 pm Ia storia Iacrimabil conta Di un Ciro, di un Pompeo, d'un Afiiballe, Che da lei prediletti, ed indi oppressi E ovunque novo ardir desta e propaga. Cangiar gli allori in Iugubri Cipressi. Ei, quantunque Ia preda ita sia a voto Di Baturin, cotanto ha core in petto, 22 IIIIIII~"‘"I |