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Show N o N o XX. Intanto Carlo il suo cammin seguia XXIII. Di tali idee lo spirito maligno Lunghesso il fiume infra il notturno orrore, Pascea di Carlo il bellicoso ingegno; E la SVeca fuggente oste copria E in quel feroce cor, cor di macigno, Co'suoi trabanti da l'ostil furore: Ad un tempo accendea furore e sdegno. Nel ritrarsi il campione alto sentia Credendo il re, the in lui fato benigno Ferocemente tentennare il core, Poich‘e in sen Meganteo nova gli desta Di Vindici pensieri aspra tempesta. Con voce interna, di soccorso in segno, Certi trofei gli disvelasse, ardito Bench‘e Vinto, sen giva al Desnio lito. XXI. XXIV. Accortamente quel mal-genio inferno Ne lo spirto del re scema, ed adombra Quclla sconfitta con tal detto interno, Ch'ogni terror dal petto suo disgombra: Fu per consiglio sol del fato eterno, Ch'il futuro al mortal copre d'un'onibra, Che non mietesti in quella pugna allori Serbati a le tue chionie in (ii migliori: XXII. Gia il sagace Mazeppa in salvo adduce E il convoglio e de'suoi lo stu'ol guerriero; Egli ti fia secura scorta e duce Per novo di Vittoria arduo sentiero: Di sorprender Pultava in lui craluce L'accorto e in un magnanimo pensiero: TuEava i lenti ombriferi destrieri La nemica del sol nel mar d'Atlante, E per gli eterei oriental sentieri La novella apparia l'uce albeggiante; Quando Carlo sommerso in gran pensieri Senz'avvedersen l'a pose is piante Di Starodubo appresso in quel suo campo, Che di fosse e trincee si cinse a scampo. XXV. IVi da pochi istanti era in pria giunta L'oste de'Svechi e de'Cosacchi‘ stanca Per l'ardua pugna, e pel digiuno smunta, Ch'a fatica reggeasi ancor su l'anca: Ella d'ambascia acerbamente punta Segui segui, o campione, il suo cammino, Nel sembiante apparia macera c bianca; E .lenta lenta intorn‘o il guardo mesto Che t'appresta cola palms i1 destino.. Volgea prcsaga di destin funesto. |