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Show lI. Com'or potrei, privo di canta aita, V. cm il Russo eroe, che fu da l'Angiol desto Ond'abbian da'miei carmi immortal Vita Di Carlo a prevenir 1e audaci imprese, Fea raccolta suonar. Agile e presto E ii Campion Sveco, e il Russellano Marne? L'arme il pedone, e il cavalier riprese: N'andrei qual nave fuor del porto uscita Senza il corredo d' arbor, vele, e sarte: Novelle ordisce repentine off‘ese; Ma se ora in me per voi luce s'infonda, Opporvisi convien: i0 n'ebbi avviso: La notCe Vincero che mi circonda. Ognun mi segua; ho di pugnar deciso. Cieco vate, qual son,'ritrarre in carte, llI. Lei Vinse, merc‘e vostra, anco il cantorc, Che re de'vati ha ne l'Eliso il trono; Ed altri inetci a scernere il fulgore, Qual fu in riva al Tamigi il gran Miltono, Cui Piero: amici, andiam; lo Sveco infesto VI. Tacque; e in arcion di Caterina a late, Che pur sembianza avea di pro' guerriera, Da'suoi duci primieri circondato, Cavalcando varcb l'ampia riviera; Che di natura interprete e pittore Ch‘e il Boristen gia solido e gelato, Corse per man di lei le Vie del tuono, Il baratro infernal, l'abisso muto, E ii paradiso dal prim'uom perduto. Pari a un macigno, impenetrabil era: IV. Vostra pieta, Numi di Pindo, é tale, Che chi non gode del visibil mondo, Ergete a ricrear l'occhio mentale Nel Vago de le idee spazio profondo; Venti mila fur quei fanti ed equestri, Che Pier guidava in guerreggiar piL‘I destri. VII. Al tacito favor di notte amica L' esercito sen gia rapidamente, Intento, se lontan tromba nemica Odasi, o calpestio d'avvcrsa genre: Onde al fisico sguardo ei si prevale, Quanto lo spirto al propio fral c'ha pondo. .lVIa i vanni rinfrancar sento al pensiero Poiche temea ch' in qualche selva antica L'intrapreso a seguir febeo sentiero. Che sgombri da nemici eran que'boschi. L'oste a1 varco vegliasse ascosamenm; lVIa annunz'iar gli esploratori Moschi, ‘ illillllmll |