OCR Text |
Show [1. Ben piii fausco rifulsc un tal momento Del magno Piero al bellicoso sguardo, V. II lVIosco eroe con la fedel consortc Tuttc- consuma nel cortese uflizio Quando al furor del militar tormento Vide il nemico allontanar stendardo; II resto di quel giorno in cui la sorte Poiche ridesto in sen provo il contenco, Ne pago fu, finché d'ogni coorte Agiatumente nel salubre ospizio Che non mai fora il suo sperar bugiardo Di quanto lesse in su qucl pinto muro, Che gran trofeo gli promettea futuro. IIL Nla benché in seno a gioja il duce invitto Giacesse allot, pur tenera pietade Gli rende il core acerbamente aH‘littO In rimirar per le sanguigne scrade L'utre vestigie del crudel conflicto; Onde umano desir tosto l'invade Di far Che medic'arte in tempo aiti I tanti ancor giacenti egri e feriti. IV. Pill 16 voci ascoltando di natura, Baleno d'un sorriso a lui propizio: E Svechi e Russi miscri soldati Con pari cura non mirb locati. VI. Al novo sole in quella valle aprica, Ove giaceasi ogni guerrier sepulto, Cui non valse l'opporre elmo e lorica Del ferro ostile a l'omicida insulto; Erger da'man sacerdotale amica Fecc sacro un Alcare al divin culto; Intorno a cui mille trofei da l'alto Pendean memorie dcl respinto assalto. VII. Lil nel campo, converso in gran delubro, Ch'il lenocinio de la Vinta guerra, Pria ch'il campo si spogli, ei prende cura, Che que'meschin s'elevino d2. cerra, L'esercito assistette a l‘Olocausto, E ch'enCro addotti sien d'Olca a le mum Ovc pietosa umanicét diserra Indi al rimbombo del guerrier colubro, Che difl‘ondcva un tuono innocuo e fausto, Provvido asilo ai miserelli infermi, Onde a la mortc oppor validi schermi. Quell'inno s'ascolco d'Ambrogio il divo Ch,0fl"l"l il ministro in albo manto e rubro A I'Uom-Dio che Spiro di sangue esausto: Per tutto il campo risuonar giulivo. |