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Show , b7 ‘: WWI-hm..- :flrgar VT" D E c 1 M o XX. Li vedi pur di Micislavia in seno Intorno a Pietro ridestar perfidia Contro lo Sveco re, se in un baleno Non rimeni tra lor l'accorta insidia: E 86 in que'petti attristator veneno A tempo non infonda anco l'invidia: Nla 86 non vai, nel baratro piil cupo T'asconda a le mic ciglia alto dirupo. XXI. Disse: e Asmodeo, neppur un detto solo Dando in risposta al regnator Plutone, Immobil stassi, chc‘: vergogna e duolo Ne la mente a lui fanno aspra tenzone. Indi co'fidi suoi spiriti a volo A un tratto e fuor de l'infernal prigione; E invisibile giunge a canto a Piero Veloce pil‘i dcl rapido pensiero. XXII. Lit visto Alessio, che quantunque il ciglio Appaghi ad or ad or nel pinto volto, Pur ei conobbe al torvo sopracciglio, Ch'era sovente in tetro umor ravvolto: XXIII. Ancor qui t'intertieni? e a chc, infelice? Per mirar forse le fortune altrui? O questa schiava vil fatta felice Uscita a'danni miei da'regni bui? Questa, ch'a Eudossia amata genitrice Co'Vezzi usurpa i sacri dritti sui; E forse nel pensier volge il disegno Di far dc'figli suoi retaggio il regno? XXIV. A che mi val se a la gentil Sofia In aureo nodo ora Imeneo mi giunga, Se poscia la viril progenie mia Dal soglio imperial costei disgiunga? Che non puote in amor donna, ch'obblia Ogni dover, e un core amante punga D'avvelenato strale, onde mercede Ritrarne a danno d'equitade c fade? XXV. No, no: l'assenso mio ben é mestiero Di sospen-dere ancor, fin ch'io non oda D'Eudossia mia lo scrutator pensiero, Di far ch'ei desse a interna voce ascolto Ch'il fil'iale amor scema; e ingiust'ira, Che ravvisar sapra l'occulta froda. A lei si vada, e qui sen resti Piero Il padre afascinato, e appien si goda Di Caterina i menzogneri amplessi Cos‘i dicendo, incontro al padre ispira: Infra i costumi e i riti antichi oppressi. Onde tosto il demon prese consiglio §O |