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Show CANTO XCVIII. l‘vIcntre volge tra queste e quelle idee Ora turbata, or placida la meme Soporifcri umor l'alma sua bee Dci sensi uscendo fuor soavementc: Ch, in alca delizia ella Si bee, Par Ch'atteggiato al gioir viso ha ridente: Giacesi, e appcna il seno agita, ond'esce RCSpir ch'a la tacente, aura si mescc. XCIX. Ella poi vede, 0 di veder le sembra, Forma di cicl d'un caro aspetco e vago, C1. Cotanta ha forza i1 maritale amplcsso, Purché di sanco alcemo amor sia pcgno, Che puo, col scnno oprando, i1 fragil sesso In calle obbliquo farsi a l'uom sostegno: Quind'impon Dio, ch'a Pietro ognor d'appresso Tu gli-r ristori il faticoso ingegno; E che di sagge idee gli sia cortese Ne le bellichc :11 par ch' in altre impress. CII. Tempo vcrr'a chc per lo tuo consiglio Del giudice molcendo i1 cor severo, . Che luminose rivcstia lc membra , Di sangue il suol non fora ognor vermigho E di 56 stessa in volco avea l'immago: La diletta Sofronia allor rimcmbra, Per chi batte di colpa i1 reo SCUEinO‘ Tempo verr'a che da fatal pcriglio Di cui fu a un tempo col fi‘atel propago; E Che in Ruga lasciolla ancor bambina, Fia Che tu campi i1 Russellano impel'0, Per gir beats. a la magion divina. Da un inimico avaro pit. ch'audacc.» C. E udir le parve quel materno accento, Con promesse e coi don mercando pace CIII. Tu di gemina' poi feminea prolc Che ncl memore orecchio ancor le suona: Il talamo di Pier ricco farai! Non 8:, flglia, dicea, senza portcnto, Veggio ch'ella 1c imprese a1 mondo $016 Che l'ctemo Fattore a 126 mi sprona: Di nova luce adornerk d'assai: Vuol che tu renda i1 magno Pier contento, E piil una donna: chc straniero 5016 Ond'ci ti fi'egi un (:11 d'aurea corona; Dal non suo trono diff'ondendo i rai, Ma Che rattcmpri ora di tua dolcezza Pari a te in n0mc i Romanei nipoti Di s‘i grand'alma la nacia fierezza. Metterél chiari ai secoli rcmoti. |