OCR Text |
Show c A N T o s E T T 1 M a LXXIV. LXXVII. A pro di Stanislao Discordia tenta Che volga i suoi guerrier l'ofl‘eso Golto: Di vendicarsi in lui desio fomenta Contra l'ingrato Che 1' onor gli ha tolto: Ma il pensier di tradir Pietro i1 rallenta, L'Angiol 1'21 tosto cntro le illuse menti Annichilb d'un guardo i rei prestigi, Che n'andaro dispersi in preda ai venci Di 101' neppur lasciando ombre o vestigi. Benche nel sonno ancor giaccia sepolto; Tituba a1 par di peregrin Che stia Poiche in rapido istante ebb'egli spenti Gli atri fantasmi de'mal-genj stigi, Di luce adorno apparve in vis‘ione Su 13. doppia, ch'incontra, ignota Via. De'Russellani a1 reggitor campione. LXXV. Mcntre cos‘i gli spiriti maligni LXXVIII. Sorgi Pietro, gli dice, omai ti desta, Nel Russo campo ivano insidie ordendo, E t'apparecchia a sostener battaglia. L'Onniveggente i suoi sguardi benigni Carlo ad Olca ti addensa atra tempesta, Rivolse at Pier dal seggio suo tremendo: E scuote il fondo de l'abisso orrendo, Ch'ancor provar teco vuol quanto ei vagh'a: Lit te Alessandro ad aitar s'appresta, Spersa fia l'oste, quasi al vento paglia: Sclamb: Michel, l'infema trama e ordita; Arma il braccio di acciar, l'alma di zelo, Struggila, e pronta ai Moschi porgi aita. Ch'a tue magnanim'opre amico e 1'1 Cielo. E con quel tuon Che fa polve i macigni, LXXVI. Dio tacqu'e: e il messagger di cielo in ciclo Rapidamente gifil scendea volando, In man strignendo quel fulmineo tclo, Con Che mandb gli Angioli pravi in bando: Presso a Molenco de la notte il veIo LXXIX. L'Angiol disse, e in partir l'oscura stanza A un tratto riemp‘i d'etereo lume, Che raVVivb nel gran campion speranza D'csser diletto a l'increato Nume: Di fede armato in cor e di coscanza Co'fulgidi baleni iva squarciando, Rapido sorge da le molli piume,‘ Talche Asmodco con 1e atterriCe larve Dal Boristene subito disparve. ' Sveglia i guerrier nel tacito soggiorno, Onde ad Olca avv'i'arsi 2] nova giomo. |