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Show {wv‘f¥"‘ V‘Wm c A N T o 0 E c I M o LXIV. XLVlI. Gi'a sette voice a noi l'argentea luna Rinnovellato in Ciel mostrb il scmbiante, Egli in tregua improvvisa i suoi schierati Dacch‘c negommi l'invida fortuna Lasci‘o, partendo, di quel fiume al marge: Di qua portar co'miei guerrier lc piante: Allor tentando il guado i miei solda ti Lungo fora ‘il ridirti ad una ad una L6 :1 me tessute tame insidic e tantc Da quell' Augusto mio rival dcl rcgno Il meditato ad annullar discgno. - D'esser tra quelli il falso annunzio spar go; E mentre s'opponean gli avversi armati, Con quest'oste da lor destro m'allargo, Ed altrove al favor de l'ombra nera Valico inosservato la riviera. XLV. XLVJII. Egli dacché tomb del Bogo in riva, Per consiglio di Pier 1' Elba lasciando, Par chc 1' informi l'alma rediviva Del furibondo battaglicre Orlando: Col fermo .aspetto lc sue schiere avviva, Cui schiude il varco col rotar del brando; Poi ficro tra'nemici anco s'avventa, Ma di fugarci invan tents. c ritcnca. Segu‘i tutta la notte il mio cammino, Ripiegando del Bogo in ver Ia foce,' E senza ostili offése in sul mactino In folta selva entrai co'miei veloceg L51 non vestigio uman, ma sol ferino Scorsi, e di bclve udii ruggir la voce: IL'EL stetti infin ch'il sol ascose il raggio, Indi al notturno ritornai viaggio. XLVI. XLlX. Pcrché noi fermi a l'urto v‘iolento Ognor pugnammo con cgual vicenda; Tal che d'atre vestigie ogni cimento Ambo i campi segm‘) di strage orrenda: Ma 86 ad Augusto non venia talento D'irnc a. Pietro, e di far che si sospenda, Finch'ei ritorni al Bogo, l'aspra guerra, Me non vedresci or ne l'Ucrania term. A 10 spuntare de la sesta aurora Felicememte in te m'avvengo, 0 sire, Con l'oste mia ch'il tuo favore implora, Per t6 nudrendo di pugnar desire Or Che la tua presenza l'avvalora,‘ Vcdrii il rival, se vilipeso ardire D'intrepidi guerrier ridesco vaglia Inaspettata a rinnovar battaglia. 5x |