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Show c A N T 0 .QUINTo XLIV. XLVII. Ah vile! ed osi a tai guerrieri in faccia Sensi manifestar di codardia? Lava col sangue l'esecrabil taccia, Ed ostia cadi a la vendetta mia. Sul capo il ferro gill calar minaccia, Mail braccio il buon :VIenzico a lui devia 2 A gli amari rimproveri il monarca Immobil stassi tutto in se raccolto, Pel suo proprio attentato il ciglio inarca, Dicendo, per pietii, sire, t'afll‘ena, Ne: ci funesti or qui tragica scena. XLV. Vuoi d'Alessandro il memorando eccesso Rinnovellar in pubblico convito, E sculto mostra il pentimento in volto. Pris. recida il mio stame avara Parca, Prorompe ver l'Allobs'ogo rivolto, Ch'io pill declini al crudel atto indegno Contro di te mio scudo, e mio sostegno. XLVl Il. Perdona in me l'involontaria ebbrezza, Da cui mi trasse provvido Menzico, Ov'egli ebbro, ed altier fuor di se stesso Perdona l'infrenabil giovinezza, Uccise di sua man quel prode Clito, Ch'inospital mi rese a te, Fedrico: Che fece di Rossane il braccio fesso, Rieda fra noi la placida allegrezza, Quando il campb del Granico sul lito? Gli spirti a serenar col riso amico: Se ad Azofo imitasti il Greco ardire, 'Vuoi del par nel tuo fido incrudelire? Fuggiro almeno il suo omicida errore. XLVI. XLIX. Rimembrati, Signor, Che il tuo Filorte Sottrasse te pill volte a l'empia insidia, E allor quando in Sofia la regia sorte Sola accolta volea la bieca invidia; E quando nel laseiar la Russa corte Se men del Greco avro marzio valore, Disse, e 211 saggio Filorte al 56110 stretto Di novella amist'd d‘ie' certo pegno; Mortal fi-aude ti ordia l'altrui perfidia: Di festevoli plausi echeggia il tetto, lVIirando estinto il micidial disdegno: E ognun di nuovo assiso al gran banchetto Encomia di lWenZico il pronto ingegno, Pensa ch'ei t'ha di novi lumi adorn o, Ch'in Pier fl'enando il natural furore, E poi, s'hai core, privalo del giomo. Ripor lo seppe in su le Vie d'onore. llllllllllr"? |