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Show UNDEczmo CANTO XCII. Vittembergo, Melido, Orno, Cildreno, Clebispano, Zenor, Pepiro, Ustardo, Filete, Stachelbergo, e in un Zeveno, Ed Araspo, e Bergaste in mesto sguardo Ivi prcmean le inulte offese in seno; Poi Vepnelo tra lor giunse pill tardo Dal Boristene; indi Elisa, e Zemira Spiranci ancor da gli occhi indomit'ira. XCV. Liberi siatc, e il flanco ancor vi cinga Questo Che vi 5i rende illustre acciaro; Deh non fia pill ch'iucontro noi si stringa, Che vo'sia spento ogni pensiero amaro; , Vo'ch'ogni duce Vincitor si accinga Il Vinto a custodir come un suo caro; Onde s'apprenda anco in pill tarda etade, Ch'a vendetta preval qui l'amistude. XClll. Pietro, deposto il marz'ial disdegno, iVIanifcscossi con sembiantc amico, Dando a questi ed a quei non dubbio segno D‘aver ne l'alma estinto ogni odio antico,‘ E porgendo la man d'amist'll in pegno lVIostrb come un eroe tratta il nemico Se chiaro vada per illustri impress,Indi ai prigioni a coal dire imprese: XCVI. E voi, Famose amazoni Svedesi, Shite amiche compagne a Caterina: Di ce, Elisa, il Valor ad Olca appresi, Ove seco pugnasti da eroina: Desce a lo Svcco re d'amor, di zelo, Ora voscra virtii tanto mi move, "‘3 A'Sarmati ribelli anco perdono, Ch'alfin pentiti disarmar la mano; Che le stragi de'miei copro d'un velo: E se non gian Carlo e Mazeppa altrove, Purch‘e ouorin fedeli Augusto in trono, Sul qual tra poco tornerit sovrano: Ed a'Cosacchi rei la Vita io dono, L'off‘erta pace aecolta avrei, Vepnelo; Eletco da WIenzico in Batur‘m . Che riedan, temo, a meco usar la spada. Se sommessi vedrogli al nova) etmano .L 1 9 -L T ‘ . V . ' - Ch or dc l Luamo SUOI "figs 11 desmno l, " XLVlI. Poiché gcnti adunando in rea contrada, ' . Onde al bel sesso risplendiate esempio, Come si ascenda de la gloria a1 tempio. XCIV. Valorosi guerrier, Che s‘I gran prove ‘ Or godo assai ch'i voscri cori accesi Sieno aneor da Virtil s‘i peregrina, . , H t Ml )‘r m e" |