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Show c A N T o P R 1 M o XXVI. XXIX. lVIentre a1 riparo de l'ostile oH‘esa Stavasi il campo intrepido e gagliardo, Ecco ver lui con subita sorpresa Veloce 1111 cavalier correr, qual pardo: Ritorta spada a1 fianco avea sospesa, Col freno in una man Sveco stendardo; Breve canna d'acciar cava ne l'altra Lavor de Fame in armeggiar pil‘l scaltra. XXVII. Questi era di Vepnel i1 messaggiero, Che dicea con sue genti essere in via, De gli pricalchi il suon nel campo intima Di quel senato ai capitan raccolta: Dei maggiori guerrier la schiera prima A la tenda real subito é volta; Avvi Araspo, e Cildren, i quai sublima Fama, onde Svezia ancor membrargli ascolta; Segue Zenor, Filete, e Clebispano Generosi di cor, pronti di mano. XXX. Riove con Nipiatosco, Vitembergo, L'uno amico del re, 1' altro congiunto; Che gi'a 1' annunziator bronzo guerriero Che in Curlandia, e in Sarmazia il patrio albergo L'avviso a1 campo or replicate avria. Ne pill dicendo sceso dal destriero Lasciar, portando il cor d2. oltraggi punto: Nel prostrarsi al suo re mesto apparia: Ne volgeranno a l'armi Sveche il tergo Finche ultrici il giust'odio abbian consunto. Carlo, per non turbar 1e schiere, il mena Ne la tenda con fronte ancor serena. Che me la Scandinavia usciro a1 giorno. XXVIII. Ferma in pensier quella del fido amico Sul temuto destin incerta speme: Se de'miei vincitor fu l'inimico, Diss'egli, io vo' tentar 1e prove estreme: N111 pria, siccome vuol costume antico, Vien Bergaste, Curlebo, Ustardo, ed Orno, XXXI. Con Locreso, e Crotanio appar Cretuso, Tutti di Matte, e di Adinerva amanti; Che sopra dotte carte han spesso in use Impiegar d'ogni tregua i pochi istanti. Stiernace avanza, e in Vista appar confuso, Qui raguna, 0 Pepiro, i duci insieme, Ch'ebbe da ferrei globi i pini infranti; Poi, di Vepnelo udita l'aspra sorte, E vuol Che il rege altri d'unir gli accenne Soldati, arme, 110cchier, Vitto, ed antenne. Andremo ad incontrar Vittoria, o morte. |