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Show c A N T o QUINTO XXVI. XXIX. A Pier l'offerta d'accettar non piacque, NIa gir elesse entro a un venale ostello: Poiche tutto mirar ei si compiacque Quanto splende col'a di grande 6 hello, Sen riede a risolcar 1e Balcic'acque E benche Borea anch'ei nel mar, vorago Ora spalanchi, ora montagna innalzi; Or versi da le nubi ondoso Iago, Posto in tre navi il Russellan drappelio, Or a prora, or a poppa il prcma e incalzi; Impavido l'eroe tien i'occhio a 1' ago, Perche a 1' orto 0 a l'occaso n01 rimbalzi, Che piu tardi da Riga lo seguio Pel rigor di Dalbergo invido e rio. Di Leutopoli a remi entra nei porno. XXVII. Rh pria fe'lieto i1 reggitor Curlando, A cui, merce de l'accoglienza umana, Giuro d'usar in suo favore il brando, Onde serbargli anco in eta lontana D'eccelso duce i1 superior comando, Se da straniera ainbiz'ione insana, Non unque paga del proprio destino, D'u-surpar si tentasse i1 suo domino. XXVHI. Godesi intanto Pier che l'arCe apprende Del navigar d9. l'Anglico piloto: Egli e Si audace, che di girne imprende Verso il meriggio, benche infurj Notog Nei sinuosi lini obbliquo il prende, Ammaina i lin, regge il timone, e accorto XXX. Chi crederia ch'il Russellan monarca Solcare ardisse il liquido elemento; E del terror natio l'anima scarca S‘i deludesse in mar l' ire del ventog Nientr'ei temeva in piccioletta barca Di placidi ruscelli anco il cimento? Tanto pub chi a perigli il petto indum, Che Vinta é spesso da Virtu natura. XXXI. Di lieti plausi, di festose grida, D‘alti scoppi de'bronzi ii lito echeggia, Sril qual Chelmando e cocchi e destrier guida, Per addur Pier me la superba reggia Di Conisberga, ove il sovran s'annida, Che la Sarmata Prussia signoreggia: E accelerar fa del naviglio i1 moto: Cos‘i delusa la nemica forza Aiinistro era Chelmando a Federico, Trasvola col suo pin piegato a l'orZa. Per fare ai Russi accoglimento amico. |