OCR Text |
Show CANTO DUODECIMO LXXXVI. LXXXIX. E {id alternar 1' incantatrice scena, Piaf? l'accoglic con ingenuo affétto, Una pinge di Lcsno il fier confiitto: h in abbracciarlo Ia speranza avviva, L'altra l'oste Svcdcse in fuga piena, Ch'a nuoco de la Soja osa il tragicco: Che quanco d'Alcssandro a hri fu dctto. Non sia per avvenir; poiché non priva La terza Pier ch'in bellicosa arena Time 11 rivale a spessi colpi afflitco: L'ujcima di Pulmva [a battaglia, ' Che Carlo e le sue squadre appien sbaraglia. LXXXVII. Veri diresti i fulmini di Marts, I campi, Miami, 1 ponti, i combattenti, Di guiderdone l'Esscrc perfetto, Quando prch 21 lui porga alma votiva: Ondc seco Va lieto a l'ampia sala, 0V9 StanSi i Bojardi in gemii‘i'ala. XC. In capo a quella ergesi i1 NIOSCO tI'OIIO Per "1‘0 Cd OSCTO fulgido ed altero: Ch'alternamentc in questa e in quella partc De musm stromenti 211 gram 51101.10 Fingon marangliosj i fochj ardenti: CifltO d1 lauri ll crin V'ascende PiCI'O: Quesci sciolti in faville a l'aura Sparta La intOrno i1 guardo rivolgendo, in mono Lasciar vedresti attonite le gentis Che poi giulive in clamoroso metro Di monarca ad un tempo 6 di guerriem A 16 VHSS'dHC C a 16 straniere genti Ripeton laudj a1 trionfante Pietro. IV] raccolte cotai scioglie accenti: LXXXVIII. Ma il grand'eroe, poich'ebbe page il cigiio XCI. Grazia a l'eterno Condottier ch'ai‘ fin-e Ncl magico spettacolo improvviso, Aure di pace respiriamo, o fidi: D'cntrarc in sua magion prendc consigho Spargiam d'obblio le stragi e le ruine Da Caterina sua non mai diviso. Che tanto perturbaro i nostri lidi: De la gran scala a1 pié S'avvien nel figlio, Ch'a gin‘occhia piegate e in umil Viso Sopra la man paterna un bacio imprime, Che riverenza filial: esprime. E questo alfor, Che ne Circonda 1'! crime, D'ostif fortun‘a a non cemcr Ci. aHi'di; Nlcntre a corlo sostegni a noi fur porti Dal fausto Ciel ch'in arduc vie ci ha scorti-. Aw . "I " ‘ -.i awn:mu 1 I 131 m n 21 .5 |