OCR Text |
Show *mfi'1‘w"m "WW ‘ , c A N T 0 UNDECIMO XIV. XVII. Onde del guardo suo commisto al raggio Di Caterina era la prece umile DiH'use ancor celest‘ial favore, Dal fervido suo core al Cielo alzata, Che dal Vizio a ritrar l'uman lignaggio Parla pietosamente ad ogni core, In chi destando al santo oprar coraggio, In chi del lungo suo fallir dolore; Tal ch'egli con occulta interna forza, Salvo l'arbitrio, al ben quasi ne sforza. Poiche temeva ch'il furore ostile La citta non avesse anco espugnata: E tal fe'voto in lagrimoso stile, Ch'ebbe l'alta pieta di Dio piegata A fin chc Pier da Micislavia mova Per dar di suo valor l'ultima prova. XV. XVIII. Per tal favor nacquer quaggiu da pria Le preci umili: vergini dolenti, Ch'il crin neglette in sembianza egra e pia Macere il volto, gli occhi ognor piagnenti Spiegano il volo in su l'eterea Via, Empiendo il ciel di queruli lamenti, Finche prostese innanzi al divin trono Impetrino per l'uom grazie, 0 perdono. Quell' Alessandro ch'a inspirar consiglio Veglia non visto del gran Pietro a canto, Inverso al ciel tenea rivolto il eiglio Il cenno ad aspettar de l'angiol santo; Onde a l'armi s'avesse a dar di piglio Per mercare il trofeo bramato tanto: Alfine ei scorse il des'i‘ato segno, Che die' Michele dal celeste regno. XVI. XIX. Infra lo stuol di tai devote ancelle Il supremo Fattor una distinse Ascesa allora allora oltra le stelle, Ch'il disastro di Pietro a lui dipinse, Quando di Meganteo per l'arti felle Allor fu ch'Alessandro a Pietro in core, Magnanimo accendendo ardir guerriero, Fe' s‘i, ch'a ridestar speme e valore Fra le squadre ei volasse in sul destriero; L'audace Carlo i Russellani Vinse E che raccese omai di maschio ardore De l'Ucrania imprendessero il sentiero Lit di Pultava in sul primiero spalto, Onde accingeasi ad altro fiero assalto. Posto tra Micislavia e tra Pultava, Ove lo Sveco esercito si stava. |