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Show c A N T o ,Q‘ A U R T o XXVI. XXIX. Se 3 le sue genti i tuoi guerrier congiungi, Pocrai domar quel redivivo orgoglio, Che mentre da quel suol te ne stai lungi, Tenta balzar l'amico tuo dal soglio: l\Ia se a sterpar col'a tosto non giungi De la civil discordia il reo germoglio, Deh al fervido mio zel perdona, 0 sire, Gittato indarno avrai l'opra e l'ardire. XXVII. Stavasi Carlo tacito e pensoso A quel parlur, in se premendo il foco, Quante fiate a perir fui Vicino, Or su gli uccisi miei stessi destrieri, Or nel flutto de'fiumi, or nel marino, Or 31 Vibrar de'fulmini guerrieri: Pur me campar finor piacque al destino, Perch‘e battendo i marz'ial sentieri, L'iniqua tirannia mandi sotcerra, E de'malvagi re purghi la tetra. XXX. Sconfitto Pier, con le Vittrici schiere N'andrem poi (1' Asia 21 rovesciare i troni; Ch'incontra Pier l'avria spinto animoso E a scior da ceppi naZ'ioni intere Anco a salire inaccessibil loco: lVla al ragionar di lui caldo e amoroso In quelle popolose rcg'ioni: Non montagne, non mar, laghi, 0 riviere Sente l'ira temprarsi a poco a poco; Arrestare potranno i miei campioni, E tocco alquanto il cor d3. grato aflEcto Formo cai voci in men turbato aspetto. Stampan grand'orme d'imniortal Vittoria. XXVIII. Ben 111'avvegg'io che dc l'ulivo a l'ombra Tra i placid'ozj a soggiomar sc' nato, Se ognora van timor l'alma t'ingombra Di questi miei prodi guerrieri a lato: Tel dissi pur che nulla il cor m'adombra, Poiche segue il mortal sempre il suo fato; E Che rincontro a l'ultimo perigl'io Spiega indarno ver lui morte l'artiglio. Che terribili ognor cinti di gloria XXXI. Fido E: B/Iazeppa; e il dubitarne e\ vano, Poiche hove falangi al- campo adduce: Commosse da piet'd pel loro etmano A l'antico dover le rieonduce: D'Ucrania esser non. dee Zenor lontano; Ch'in Isvezia mandai messaggio c duce, Perché con genti e vettovaglie in copia Venga a la Desna ad isbandir l'inopia.. |