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Show c A N T o o 2' 1' A r o LXXXVL LXXXIX. Vepnelo anch'ei di fronte a Cherimano Di sormontar tenta e ritenta il colle; Quei lo respinge arditamente al piano, Che gill di Sveco sangue é lordo e molle: Ma Vepnel, ch' in ardir pari ‘e al sovrano, Il medesmo favor non altramente Ad Elisa mostro l'idalio nume, Che per camparla in quella pugna ardente Par Che mettesse al suo corsier le piume: Le palle ella fischiar ode sovente Torna a l'assalw disperato e folle; Tra il denso fumo, e il divampante lume; E sempre adopra invano arte ed orgoglio, Qual flutto che rimbalza inconcro a scoglio. Volteggiandosi ognor agile c presta Illesa fere, uccide, urta, c calpesta. LXXXVII. La vaga Elisa, e la gentil Zemira Prove dunno ambedue d'alm valore; Appresso di Melido una si mira XC. Ma Caterina, che da l'altra parte Contemplava il valor di tal donzclla, Seco per cirnencarsi in dubbio marte Spingcr balda tra i Moschi il corridore: Da lungi con la mano a se l'appella. Accesa l'alcra di magnanim'ira L'invim Elisa accetta, e va in dispartc Afli‘onca con Vepnel l'ostil furore; Ma forse entrambe in quelle dubbie impress Per la pieck d'Amor sen vanno illese. Bramosa di mercar gloria novella: Giungono entrambe in pochi istanci a un loco, Ove non arde il bellicoso foco. LXXXVHL E 51 propizio Amor del gentil sesso, XCI. E ben, disse la Sveca, 9. Che mi chiami? Che ne'rischi maggior gli porge aita; In singolar tenzon vuoi tu provarmi? Poich‘e un guerrier, Che di Zemira appresso Non lo tentar, se il tuo miglior pur ami, Capovolto d'arcion perdeo la Vita, Che tua sembianza non guerriera parmi: Il colpo fier ch'a quello i1 capo ha fesso, Ma se lo vuoi, scegli quale or pill brami, L'amabil salma anco le avria ferica, O questo acciaro, o queste ignivom'armi,‘ Se d'improvviso il faretrato Arciero Saltar di fianco non le fea il destriero. E ti fia manifesto in poco d'ora, C'ha lc Amazoni sue la Svezia ancora. |