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Show O'm .'_‘~n-:~:..r ~ - m r UNDECIMO L. Era la notte, e de la Volsca in riva LIJI. Intrepido i1 campione a1 duolo acerbo, Vegliavano su l'armi ambe le armate: Quclla di Pier spazio maggior copriva, Ch'il chirurgico acciar desta e ridesta Ch'in grande copia avea squadrc adunate: L'altra, sebben minor, pur ella ardiva Di starle a fl'onte, e dar le prove-usate: Va Carlo a ravvisar su l‘altra sponda A prevenir corruz'ion funesta; L'oste nemica, e a nuoto varca l'onda. In cui vuol ch'il rival caggia trafitto. LI. Con pochi suoi giunge a l'opposto lito Procetto dal favor dc fornbra nera; 31a da incognita man venne ferito Nel destro pie varcando la riviera. Non s'arresta l'uom forte, 6 move ardito Nel dipartir carne da fibra e nerbo, A fermo ciglio ei neppur forma un verbog E guatando la piaga immobil resta, Pien dc l'idca del prossimo conflitto, LIV. Quasi [cone che piagato a morte Senta, in preda al furor, mancar la Vita, Non s'atterrisce, e generoso e forte Ruggendo in rimirar la sua fcrita, De'cacciator minaccia la coorte, Ad iscoprir ogni ncmica schiera: E ad ogni strale pm 6 pin s'irrita,' Poi, lungi ch'il dolor gli sia d'inciampo, Tal ch'i vitali spirti accolti insieme Risolca 1' onda, e torna occulto 211 campo. S'avventa a ritentar le prove escreme: LII. Far non voleva a'duci suoi palese La piaga ch'inasprendo ognor pill gia; iVIa vano il suo dcsir il sangue rese Che dal coturno zampillundo uscia. Tosto medica man la cura imprese Col ferro di cercar l'ascosa via De la ferita, e denudando l'ossa Gii aperse nel tallon profonda fossa. LV. Non altrimenti lo Sveco guerriero, La ferocia natia destando in petto, Spira morte e terror dal guardo fiero In disperato e furibondo aspetto: E bench'ei gir non 1305521 in sul destriero, In portatile assiso angusto letto A Vicenda da' suoi fidi suffulto Va tra 1e schiere a suscitar tumulto. |