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Show "-57; jugua‘flxxf‘ mzmm= CANTO XCVIIL Alardo che da lungi discopriu D E C I )1 0 CI. Stupirsi di Pultava i difensori, Di quel Polono stuol le faci ardenti, E di trombe e tamburi a un tempo udia AVVicinarsi i marz‘ial concenti, Ch'a voto quella mina ita ne fosse, Appicca i1 foco nc l'occrllta Via, A scampo tanti aperci avesser fori Ignorando Che Svechi minatori Per evitar 1e sotterranee scosse Che sparsi a {aura e sassi e corpi avventi: Ne 16 coverte insid‘iose f'osse; 31:1 in cenco parci in lucidi zampilli Tal the Si dier co'bronzi a far battaglia Avvien Che innocua fiamma alto sfavilli. Vomitando lontan ferrea mitragiia. XCIX. Qua! 56 di nitro e zolf'o ordita mole Girevol arda in gran notturna arena, Or 1e stelle fingendo, ed ora il sole, Or di giardino prospetciva amena; Or nomi augusti in fulgide parole, CII. Alelido, e Stanislao, mastri di guerra, A'primi colpi i1 loro stuol fermaro,‘ E coi fasci commisti a molle terra Trincera a l'uopo in brevi iscanti alzaro; Caggiono le scintille innocue e vive Onde pochi di loro andar sotterra, Da Che schierati fur dietro a1 riparo. Alardo, Che temea di quella impresa, Tra Ie raccolte Pd genti giulive: I 51101 raccoglie a rinnovar l'off‘esa. Or di lucido rivo ondosa piena; C. C111. Al simulato assalto, onde il re Carlo Noren ch'a' segm' di lontan comprende, Ch'a le fosse il nimico s'avvicina, D' irne a la Volsca con sue genti imprende, Che Carlo a tergo d'assalir destina: Ma il fiume ai Russi di varcar contend: Di quel feroce eCman l'oste ferina; Ch'a l'armi cave ignivome ella corse, Possa altrove non Visto avventurarlo. E 1i trattefie a1 margo opposto in forse. Tale quel foco che dovea i Poloni ' Spinger sossopra a l'aura incencriti, Rapido sparve in lievi 5033 e tuoni, Ch'i sensi appena di stupor colpiti Ebbero a que'guerrier, ch'in lieti suoni Alzar Ie voci, e mossero pin arditi ‘ |