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Show N o N 0 L. Ma prima di tentar opra s‘i ardita, Da cui dipendc la regal tua sorte, Da la Vistola or qui la prode invita L'aspro destino ravvolgeva in mente, Per cui commise i1 v‘iolento insulto; Onde a1 campo del Bogo anch'essa unita, Quanto é mescier Io renda alior piil forte, Per mostrar di valor non dubbie prove, Mencre sarai con 1' altra schiera alcrove. E benché il Russo eroe profondamente Abbia 1' oltraggio in sen d'obblio sepulto, Provvido E: ii tuo pensier, saggio Ischiveno, De'Sarmati il monarca allot soggiunse, Tu mi ritorni a l'alma il bel sereno, Fugando il duol che tanto ii sen mi punse: Scrivasi tosto, Che contento appieno D'irne a Carlo co'miei da me si assunse. a-vv ‘14-----.---4-.~-~‘-< Ma vergogna il ritien, poiché sovente D'Altopoli la pace, e di Paculco Raccolta in me favor nova coorte; LI. <»‘-. L111. Rieda iI messo col foglio ai Desnio lito Fede a. far ch'acconscnto a 1' arduo invito. LII. 'Da l'aItra parte pil‘l giulivo in core Stavasi Augusto in mezzo a stuol guerriero, Veggendosi apprcssar 1e bramate ore Di ricovrare il suo perduto impero: 11 move a gir riconoscente amore A Micislavia appo del magno Piero, Onde insieme gioir de la Vittoria Ch'il RuCCno campion cinge di gloria. Pur d'incontrarne il generoso sguardo, Timor lo rende irresoluto e tardo. LIV. Tale a Cuniss‘ian dubbio svelando, Questo ei ne trasse animatore accento: Ti giuro, Augusto, egli dicea, ch'in bando Misc Pietro da l'alma il mal talento, Ch'incontro a (:6 sentio destarsi quando Noto i1 doppio a lui fu tuo tradimento,‘ Poiché dal mio parlare alfln comprese Ch'il fato, e non il cor, sleal ti rese. LV. Allora fu, ch'ambasciador men venni Colit dc I'Elba a le tuc patric sponde; E Che di addurti a questo campo octenni, Ch'ai desiri di Pier 31 ben risponde . Lungi'l timor ch'a torto ora m' accenni, E Vieni meco ove l'eroe difonde Su gli alzati trofei luce pin Viva, E in quel gran cor la tua spcranza avviva. |