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Show CANTO OU/IRTO CIV. CVII. lV'Ia i1 Sassone Vie pil‘i s'ange e s'attrista, Perche a forza 1' astrinse i1 fato avverso D'ingrato e d'iilfedel mostrarsi in Vista Al prode Russo in suo favor converso; Ma quella speme istessa in gran tumulto D'acerbissime cure il risospinge: La rotta fe p61 misero Paculto Tanto funesta in suo pensier la pinge, Quando in gemina strada obbliqua e Crista Che l'olcraggiato Pietro ancora inulco Fu qual pin da due venti in mar disperso, 0 di corre in Altopoli la pace, Acceso di furor gi'd giit sel finge, Tosto ch'abbia sconfitto l'empio Carlo, 0 lasciar Dresda in preda a man rapace. Fiero venire a l'Elba a disfidarlo. CV. ben ch'ei sieda de 1' ulivo a l'ombra Pur sente in core il Vigile rimorso, CVIII. Cos‘i presso a la sposa il re dolente ()ndeggiava in tempesta di pensieri, Che d'amaro vencn l'ahna gl'ingombra Quando innanzi gli apparvero repelite Con quel suo acuto infliticabil morso: Ad arte i casi rei vela ed adombra Lu sposa intenca a porgergli soccorso, Col dir Ch'ingiusto e d'amistit i'omaggio Se avventuri de'figli anco il retaggio. Del Russellan Monarca i messaggerl: Al mirar quelle insegne in petto ei sente Rincrudelir i pungoli pil‘l fieri CV1. Ella sovente con maniere accorte, Vezzcggiando la prole, un novo inspira Paterno amor ncl torbido consorte, De l'incessante roditor rimorso, Ch'a lui tronca gli accenti a mezzo i1 corso. CIX. N121 Rucidolgo, il messagger Ruteno, Che la cagion di quel silenzio intende, Con dolce guardo 6 con volc0 sereno Che piil dolce la guata, c poi sospira: In cotai decti a ragionare imprende: 1211‘ ch'a nova speranza ella il conforte, Il mio Signor, Che Viva nutre in seno E Che gli calmi in sen la doglia e l'ira, B'Iostrando ch‘il gran Pier, la Svezia doma, Di regio serto ornerét ancor sua chioma. Sant'amistade anco ver chi 1' off‘ende, Per noi pace 6 salute ora t'inVia, E le amare svcnture appieno obblia. WW" |