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Show QUARTO L. Le lance si spezzat contro a gli scudi, Ed infrante n'andaro a l'aere spartc: Trassero entrambi i torti acciari ignudi , E Ciascuno in rotarlo apparia lVIartc: Quai di martelli su le ferrec incudi Pareano i colpi in alternarsi ad arte; Che su'scudi e cimier cadean di piatto, Come prescrive de la giostra il patto. LI. Or Crotanio vcdeasi a capo chino Qua e la stordito errar sul palafreno; Presa lena, tornar quindi in cammino, E sovra l'elmo tempestar Cildrcno: Or l'un con l'alcro intrepido e vicino Cozzare i ferri a disputar terreno, Dando, parando mille colpi e mille, Che mand-avano al Ciel ignee faville. LII. ‘Ma vedendo Cildren ch'in ver l'occaso Piegava il sol, terminar vollc il ludo: Ei come da infernal spirito invaso Crebbe in vigore, 6 via lancib lo scudo: Stretto a due man l'acciar, foss'arte, o caso Sopra quel del rival piombr‘) s‘i crudo, Che di man glielo svelse, e in uno istantc Inerme prigionier sel vide innante. LII]. Fa gran festa a Cildren l'eletto stuolo, Ch'a giudice tcnea Carlo 'raccolto: Sino i Vinti, ch'in sen premeano il duolo Mostrano ai vincitor sereno il voltoz Pago dei due campioni, a un punto solo Verso le tende il campo ha il pie rivolto, Che di compir la giostra al novo giorno Spargea l'araldo il regal cenno incorno. LIV. EVIazeppa, cui giovb la pena austera, Che in Baturin s'impose ai tradimenti, Pcrch‘e mossa a pieta pm d'una schiera A lui venne con armi ed alimenti; Un banchetto apprestar fa in quella sera Ne la sua tenda ai giostrator valenti, A Carlo stesso, ai duci suoi, ch'in petto Forse ingiusto nutrian ver lui sospetco. LV. Ei che d'accorgimento ognun Vincea In penetrar l'occulto uman pensiero, S'avvide Che pill d'uno in cor temea, Che fintosi ribelle al Russo impero, Volgesse in mente la maligna idea Di spossar l'oste Sveca a pro di Picro,‘ Onde il dubbio a sbandir, cibo e be-vanda Fa Che pel campo a larga man si spanda. filllllllm |