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Show DELLA HISTORIA VINIT. ilcampo accanto 1e mura della cittai nel piano Martio detto, fi deliberararono diquiui afpettare, Che finele cofe hauere douefTero ; efTendo tut- faeelreto :& foffe lecito a Ciafcuno con le fue naui per cagion di uettouaglie {euza pagare anchoraggio a Vinegia uenire. In quelli di l‘AmbafCiator del to l'elfercito a Cinque mila caualli & mille Cin quento fanti ridottoC he perCio Che il Re hauea un bando mandate , Che {e tutti i foldati della Republi: caualli leggieri pofli, & nouecento fanti nel camino lal'ciati: & fermaro Re Ferdinando andc‘ia Padri dicendo loro , Che per lettere egli era richia- Ca Che della Lombardia , Che egli prefa hauea , erano; Ciafcuno alla fua pa- mato in Hifpavna . Il perche raccolto il Senate, fi delibert‘) per rimuouer l'a- tria fralo {patio didiece di non ritomaua , egli i loro beni confifcarebbe, dauo gligliceffe, Che qlle terre, Che ella hauea nella Puglia , il Senato li proferiua di darglicle: & Che iPadri ui manderebbono ; Chi, quandunque il Re uolefl'c , gliele Corifcgnalfe. Con quefto ordine l'AmbafCiatore il di légliente fi diparti. L'Ambafciato re etiidio del Duca Alfonfo di Ferrara da Padri liCentiatofi a cafa {i ritornc‘) . Da quefle nouelle mosfi i Padri, 8C audio per- Cio, Che a rifar l'elTerCito ogni Cofa mancaua loro : ne conofceano di potere molta {peranza hauere nel Conte di Pitigliano lor Capitano a difefa della Republica deliberarono di mandate uno huomo al Signor Profpero Colonna : ilquale era allhota ne fini del Regno di Napoli : Che gli dicefl'e,che {e egli uenir uolea a feruire 1a Republica ella il farebbe Capitan Generale delle fuegenti con foldo di fecento libre d‘oro l'anno : pure Che egli milledugento caualli feco hauelfe: & pregaflelo ,Cheegli&1a condotta accettalfe, & quanto piu potesfe, s'affrcttasfe di uenire. In queflo mezzo il Re Luigi fir da Brefciani riceuuto nella Citti. Et 3 due rocche di lei,Che eglino per Froda hebbero da loro Callellani, fuoi miniflriui pofe . .M . Sehafiiano Giulli- niano, Che Podefia di Brefcia era, percio Che in quel magiflraro s'era con molta continenza & moderatione con quella Cittadinanza portato ; esfen- ‘lhihimm; n, negia recar {i poteflero ; affine, Che le naui de Cittadim maggior guadagno nimo di uel lie dal uoler farguerra alla Republica , Che il Principe Lore- H, r (um-c OTTAVO- LIBRO. fatti iprezzi maggioria coloro, Che ne portall'ero. Et anchora ordinato fir, Che mentre la guerra duraffe,s‘intendeffero effete fofpel‘e quelle leggi,1¢. ‘ quali uietauano,che nelle naui forafliere ne biacle nealtre uetrouaglie a Vi= do egli infieme con gli altri magiflrati fiato prefo, Fu dal Re ad infianza di quella Citta ,che gliele hauea raccomandato, fatto libero , 8: da Francefi acCompagnaro, {e n'and6 a Proueditori nel campo della Republica . Qlelli di Crema, Che una Cittzi fortisfima haueano, prima di tutti quefli a perfuafione di Sonzin Benzone loro cittadino, & Cédottiere d'una compagnia di caualli della Republica gia erano alle parti de Francefi pasfati . Percio the ha- uendoloil Proueditor Gritti , penfando di quiui ricoucrarfi nella rotta dell'esfercito, mandate a Crema innanzi 3 dir loro , Che di buono animo flcffero :percio Che egli tantoflo ui farebbe , & foccorrerebbegli : col'tui a fuoi Cittadini uolandofene, con parole di perfidia piene, 8C con l'auttoritzi, Che egli con loro hauea ; adopero , Che eglino a1 Proueditore le porte chiudeffem, & ne lui , neVenitiano alcuno entrar ui lafciasfero . LeqUali cofe intefeil CapitanoSt i Proueditoria Verona n'andarono; hauEdo a Pefchieta Caflello in tipa al fiume Menzo,doue egli del Iago di Garda efcie trelcleto caua i 8tper nimicigli hauercbbe; oltra glialtri rifpetti anchora per tal cagione moltietiandio con licenza de Proueditori a cafa loro tornati fe n‘erano. Perla uenuta di cofloro efl'endo la citti di Verona fatta follecita ,affine , the i1 popolo a giouare all'elTerCito piu pronto diuenilTe , uolle, Che la gabella della macina mentre la guerra dilralfe, piu non fi rifcuotefl‘e . Et riChiedendo p filoi Ambafciatori 31 Senate, Che Cio fare con licenza 3C uol6ta loro li potefl'e; i Padri in gratia di lei quel datio p tutto tépoleuaronuia. In quelli flesfi di alquanti Sacerdoti delle Chiefe di Vinegia per timorc delle cenfure di Papa Giulio , dallequali esfi tutti dannati erano , fe della ditione & fini'della Re ublica 116 fi partluano : & fopra tutti filli di San Giotgio monafierio celefliratisfimo in Ifola poflo dirimpetto alla parte del Palagio,doueéla fala del gran Configlio;co loro arnefi d'oro & d‘argento ac! Ferrarefe &nel lVlantouano fi fuggirono, di manicta,che la Citta di quella conditione d'huomini poco meno , Che abandonata fi potea dire, Che fofl‘c: 8: come quella, Che alle cofe diuinee‘ grandementc auezza, molta noia dicio fentiua . Etiandio lettere di Mefl'er Antonio Giufliniano dalle alpi uenutefecero al Senato intendere; Che il Vefeouo di Trento udire non lo hauea uoluto dicendo, Che C6 gli l'communicatipar, lare non fi douea , ue ancho riceuergli . Cofi non hauendo potuto alcuna cofa imperrare con licenza clel Senato pochi giorni apprelfo alla Citti (I tomo. Hauendo i Padri mandato Gio. Iacopo Caroldo nella Romagna affinemhe egli a miniflri del Papa ralfegnar douefl'e a nome del Senato8c Rauéua 8C Ceruia & Arimino & la rocca di Faenza, percio Che la terra gia rcndutas‘era,&lealtre terre della dition Vinitiana nella Romagna,trattonele arriglierie,& ricuperati quelli, cheinimici nella guerra haueano fatti prigioni . lquali hauendo riceuute le terre , anchora Che hauelTero la fede in ifcrittura data, Che lafcierebbouo uia portarne le artiglierie , 8C Che iprigioni liberarebbono; 8C quello; Che primiera 8: la magvior cofa 8c piu Importante era , Che procaccierebbono , Che le cenfilre 1 leuafTero : in nellima di quelte parti attennem 1e promelTe. Percio Che 8(le artiglierie fi titenuero: 6C a Roma lnandarono non q1li folamente,che esfi nella guerrElpteli haueano , ma etiandio undici gentili huomini Vinitiani, iquali ef- fcndo gouernatori di quell: citta,& di quelle rocche , Che pacelilcamcnte |