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Show DELLA HISTORIA VINI'I‘. in conro difdote haneal hauuta dal Padre d'i lei Duca di Milano . II Re Carlo fu (la Vaiole fopraprefo :& in quella Citta dimoraco ; fin che fu rifanato, pofcia li pole in (amino; 8c 3 xx'. d1 erobre a Placenza Peruenne. Era con lni in fin lz‘iito il Signor Lodouico : ilqnale hauendo ll d1 feguente haunta nouella che'l fighnolo del fratello era morto, a Milano fi ritorno: done canalcando la citti in uelfimento ducale, non folo comporto eflerc chiamato Duca; ma fopra tutto il uolle & commando . Ne ll rimafe da ('16, perche Cio. Galeazzo morendo hanelle due figlinoli lafciari , Francefco & Bonn. 11 Re Carlo; ilquale prima, che di Prancia fi pamlle, lianea'delibe. ratoper la nia della Romagna a Napoli condnrfi : benche a Fiorennm nioflrato hauelle uoler per lc loro terre pallare : 8c per fillaflcagione parte del fno ellerciro per Romagna midara hauea: a perfnafione 11 di Lorenzino de Medici,citradin Florentine: ilquale con Pietro dc lVledici {no parente : che la cittai di Fiorenza reggena,grande 8c accerba nimilli tenea : 6: li del Siv gnor Lodonico : ilqnale al medefimo Pietro grande odio porraua :percioche Pietro per haner moglie Orfina prefa , delle loro parri & del Re Alfonfo s'era fatto :delibero andare a Fiorenza . Laqual deliberatione 3 F10: zcnza riportam , fubito molle la (ltfil a prendere nnouo configlio; ll Re dopo queflo partitofi da Piacenza a mano dellra per la ualle del finme Taro girando, hebbe a Ponrremolo , terra nelle radi-ci dell‘Appenino pofla, tlllllfi um Ambalcieria de Florentini che ad incontrarlo u‘eniua . Laqnale al Re la Citri di Fiorenza mandata hanea , accioche egli allci (on inimico animo non gills . Di quella Ambafcicria Pietro dc Medici era i1 maggiore . Ilqnal Pietro conolcmtol'animo del Re alienato dallni, per le male Cole SECONDOLIBRO.‘ .,- Scnatori & gli altri cirradini céuocato '11 C onfiglio ; can aron uia i magiflrati 8: gli uFficiali, che da Fiorenza uenuti erano , della terra 8c delle fuc calla!la «3: lnoghi : 8: d1 Ioro crcorono quei magifirari, che loro parne :leuando della piazza °li alrrilnoghi, done erano i leoni di marmo 8: i depinri, che fono la inl‘egna de Fiorentini , Comandarono etiandio, che coloro che dagli ufficiali Fiorentini crano {hti mandati in esfilio, donellero nella Citti & alle loro cafe tor11are.ln quelli di, quella parte dcll'ellercito del Re Car- lo , che in‘Romagna era in ; hancndo prcle rre caflella nel c6tado d‘Imola 8c di Forli, qnal per Forza & qnalc perdeditione, & Faenza ridorra alle fne parci :incomincio da Bretrinoro a pafl'ar l'Appennino per congiugner- {i col Re : ilqual Brettinoro, non gli hauea uolmi riceuere, 6c ellendo flato allaliro dalloro‘,i qualipercio s'erano grandemente fdegnati, s‘era diffefo. Ferdinando non porendo a modo ninno interchindere o ritardarei Franceli, per quella uia, perlaquale era uennto, co fnoi Capitani a Roma fi ritor- n6 . Mai Vinitiani comeintefero, che'l Re Carlo con grande ellerciro hauea pallato il P6; deliberarono di mandargli Ambafcindori, che per hono- rarlogli flefl'ero appreflo : 8c parimente armarfi per ogni cat'o che otesfe auenire. Gli Ambafciadori furono M. Domenico Trinigiano , 8c K4. Anton Loredanolqnali trouatoil ReCarloa Firenze ; dapoi femprelo reguitarono. In quelli flesli di il Signor Gio. Signor di Sinigaglia , fratello di Giuliano,Cardinale di San Pietro in Vincola, Fece prigione uno Amba{ciatore di Baiafette Re dc Turchi : ilqualc nlciro di naue in Ancona 3 R0ma {e n'andaua, portando la penlione di 400 libre d'oro, folita a pagarli 3 fe in more di raddolcirlo 8c farlofi beniuolo con ogni codition che potef{e . E: coli haucndogli promello dare di prelénte tre terre della fiia Cittei Papa Alesfiindro per conto di Gieme,fratello del fuo Re : 8c tolroglii denari il lafcio andare. Hanendo il Re Carlo pasfato Siena; Papa Alesfimdro riceuertein Romail Signor Virginio Orfino 8cil Conte di Pitigliano Ca- pitani dell'esferciro del Re Alfonfofic Ferdinido figliuolo del detto Re : ne gioghi dell'Appenino pofle; {late altre nolte de Genonefi , 8c Pifa &il Porto di Linorno , & ccrra fomma di denari per conto di tribnto, mentre i luoghi forti per reprimergli, & la Citra Fortificare per riburtargliNondi- derregli da Lorenzino & dal Signor Lodouico in pregindirio fuo : fi po- egli in Italia folle , & certi foldati a canallo, in amifia con lui ritorno . Lequai cofe intefe ;fnbito la citta folleuatafi 5 lni & Giouanni the era Cardinale,& Giuliano {uoi fratelliin eslilio caccio: pofla a ruba la loro cafa che era ricchisfima & copiofisfima & i beni confifcati : dcquali due a Vinegia ne andarono . Gionanni, che era d'eta minor di Pietro , prima in Bologna, pofcia in Cittidi caflello ad alcuni {noi parenri per certo tempo fi raccolfe. 11 Re pallato l'Appenino :1 anca, & poi a Pifa ne u‘ene : &<']lla ma dalla Signoria dc Fiorentini rimolle :& di fna ragione 8c libera ordim5 , che folle. 1] Che ella 8c il popol mtto cnpidisfimamente ricenette : 8c poco apprello a Fiorenza n'ando : 8c impoflole a dargli mille & dugento léibtev d'oro,in. forma, diRepub, la. ridulle. . Ritornata Pifa in libertai i. Senatori & gli riceuette di maniera , che parea che cgli uolesfc preoccupare a nemici meno pochi di appresfo lienendofene '11 Re Carlo dirictamente a Roma, Papa Alesfandro confortd Ferdinando & gli altri Capirani , che della cine} lifcisfero,&i Francefi non afpettasfero : a quad: neslilna cola pin Eacena im- pedimenro. Esfi adunque a quali ogni cola mancana . per ubidire 21 Papa, a Tiuoli con quelle genti, che haueano, fe n'andarono. ll Papa , ilquale temendo de Francefi , piu d'nna uolra penfaro hanea di fuggirfi ; alla fine nel callel Sant'Agnolo, di uettouaglia 8C d‘artiglierie ben Fornito , fi raccolfe. 11 Re Carlo con tutto‘il {no esfercito I'ultimo di di Dicembre entrd in Roma. Er poco dapoi tra esfo 8c il Papa per mezzo del Cardinalc A {canio {i comincic‘) a trattar della pace: dalqnal Cardinale troppo Fenere conditioni :11 Papa imPonendofi : giudico il Papa che l'audacia del Cardiiéile lo§fe co- 1li |