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Show DELLA HIST'ORIA PRIMOLIBRO. VINIT. 9‘ flare pafl'ata con le fue galee quella Ifola foccorfa, l'armata Turéllefca l‘ha- nirc a fuoi.Neffima cofa c‘ degna di maggior loda , chela ptofpera fortuna xcbbe prefa & ellao a fuggirfi fatebbe flata conflretta ; ouero in Confian- Cupere moderatamentc ufare : ne uoler leniprc effere nel piu alto grado . ll Signor Dio ottimo & immortale, filole alcuna uolta con qualche aduerfi- til flit pruoua di coloro , a quali efTo pin lungamente 6 Hate benigno & fauoreuole , accioche eglino d‘efl'ere nati huomini {i ricordino . Neflixn priego potrcbbe ella piu grate a fun Nlaefli porgere , ncfl'un maggior facrifi- dnopoli in-feruitu condotta. Qilello, che un picciol cafo onero un poco di difl'etto, puote altrui sforzare a fare, é molto mcglio antiuedere & con gratia della fua Citti, 8: con gloria fempitema della Ina bella opera preuenire : la fortunae‘ uaria,moltep1ice, fubita: non fempre fi poffono i configli del nimico preuedere : non fempre altri puo in tépo effere apparecchiato. Tra ['1 pin intimo fcno del mare Adriatico , & l'lfola di Cipti , grande {patio di terra, grandisfimo di mareé‘ trapof'to . (incite cofe douerebbono efl'cie dallei penfate . Chief)": fopra tutte confiderate : oltra Che , fe ne [Tuna necesfitfi ui folTe : qual fatto potrebbe alla perfine efferepiu acconcio a fare eterna la gloria del fuo nome :che ella {teffa un Reeno nobilisfimo alla {in patria donate? 8c che nelle memorie degli annali 1 noti & fi fcriua:1aCit:51 di Vinegin echre Hata honorata & crefciuta del Regno di Cipti per opera d'una fun cittadina E In ogni paefi: 8c contrada, fax-é ella {empre detta & nominata Reina . Se aIIei flclTe lo eleggere; elTendo ella cotanti anni in Cipri & co Cipriani uiuuta ; ella dourebbe defiderare etiandio dalla fua citradiniza,& nella fun patria effere hoggimai ueduta , & filutata; & i1 fuo {pledore 8:1: fuagrandezza, a1 fratello, alle forelle, a p'arenti , alla famiglia, & ciojne pin accetto f1rgli;cl1e proferirfi alla uolontz‘l di lui prefla ; 8c quella eITare uolonta di Dio ef'timar {i dee; the uolonta della patria 8c della fua bene ordin:1taRepub.efTer {i made . Cofi hauendo ragionato M .lGiorgio, huomo :Idei nel uero eloquenre, non mica per dortrim 8: fludio di lettere, ma per dono 8cgmria della natura : la Reina, a cui gia eranolc lagri- me negii occhi nenute , come prima rifpondere pote‘ , fe cofi auoi fratel- lo mio pare ; 3c ame ancho pare; difl'e ;o uorrc‘) che cofi paia : 8c :11 mio animo il commandero . lVla pin hauerz‘i Ia nofim patriail mio Regno da uoiriceuuto;che da me. Detre quefle parole,& ordinato quello , the a fare era ,effendo gin l'anno feguente incominciato;il Cupitano & i Proucditori fecero celebrate una folenne meflh , & fatte orationi a Dio , di ordine della Reina 8c in fua prefenzamella piazza di Famagofla 3123- mm) 10 fiendardo della Repub. 8c cofi il Regno di Cipri fix ridotto in pro- finalmente a quella Citta‘i, nellaquale ella énata & crefciuta mofh‘ate, & uincia. Appreflo queflo la Reina infieme con N1. Giorgio monrd fo- comunicarc. Di neffima Donna , & ancho di nefluno huomo , fu giamai la uenuta cofi Cara alla Cittz‘l, comee‘ per effere la fua.Che fe pure Vinegia 1m nile caflellnccio foiTe; & in luogo al‘pero & ignobile pofio; farebbe nondimeno ufficio della fua pieti & d'un nobile animo , uoler riueder quella tcrra, dellaquale nafcédo ella beuuto hail primo cielo,&a tuttii fuoi dopo pra Iegalee, poi'touiprimail fuo regale amefe:& amezza flare alla foce giunfe del porto Viniriano. Done riceuuta da M. Agoflino Barba- titi anni dimoflrarfi . MaZcociofiacofa , che quella Cittfi quafi a tutte l‘altre che'l {ole rifguardaper uniuerfale giudirio d1 tutti gli huomini fia ptepof'ra; & nella Italia medefima di turte le altre file cittzi eflimata la piu eccelléte 84 la piu opportuna : quale cagione puote ella hauerc; per laqnale dopo tito tépopfl‘cndo masfimamente dalla fna Rep. inuirata , ella non ui debba 110[etc andare fommaméte uolétieri! Che ella fia Reina,& the molti anni habbia ficuramente & feliceméte regnato,dee ella renderne gratie al Senato,da cui ella ha C16 riceuuto. Laqual gratia ella aiTai male gli renderéi, s'ella gli ho nori & gl‘inuiti fuoi rifiuterai & fprezzera.Alla fine efl‘endole 6in non pure fratello , ma tale fratello a cui ella ha fempre molto creduto ; s'egli qucfio dallei non impetrera, tutti gli huominicrederanno , non the efl'a non hab- bia uoluto alle uoglic della Rep.inducerfi 8t piegarfi, ma ch: efl'o non hab: bia uoluto , the ella fi pieghi , 8: Hi s'induca . La onde allui grandc odio da tutta 3a and, fie portato, & grandisfimo a {uoi figliuoli perpetuamente ri- marra.Et percio fi lafci piegarc, 8: habbia rifpetto 8: a {e hora , ct per 10 31K" mt" dico, allhora Prencipe della cittzi , 8: da Senatori che l'erano iti incontra , fino alla chiefa di S. Nicolo, cheé fopra i1 lito del porto,con infinita moltitudinedi tutti gli ordini, anzi piutoflo,di tutti gli huomini della Cirta‘l :i quali fopra leloro barchette lietamente l'accompagnauanoz8c cffn neIIa naue detta Bucentoro, in mezzo dc Senatori ,& di nobilisfime Donne portata , mud in Vinegia :il che a nefl‘una Vinitiana era auenuto infino a quel Uiorno : ilquale nel uem a tutta la Citti fu lietisfimo & fefl‘iuisfimo . oco nppreflb Ie f'u da Signor Diece donato Afolo , Caflello ne colli di Triuigi pofi'o ,8: ordinatole libre cinquanta d'oro ognianno di Hipcndio : 8: di prefente diecelibre per dono. Nla , acciothe :1 dir di quelle cofe, che bifogno era, the prima fi diceffero, ritornia- mo ; l‘anno paffato accio the i! numcro & i1 beneficio delle naui alla citti non mancaffe; fu conchquO dad Senato , che tntto quello , chef per conto di mercantie in nnui di nationi forefinere fi caricaffezfuori folamentei u'mi dell‘lfoln di Candia, foffe ubligato al publico . Perloqual uinonondimeno amagiflrari della cittzi da mercatanti di Ini,mezza oncia d'oro, per ogni amphota fi pagafl‘e . Et anchora , the a chiunque a fabriCare una .naue gro [Ta am a caricare 8: p ortar mercitie , fi mettcfl'e ,i Camerlinghi dc] B |