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Show DELLA HISTORIA VINIT. SECONDOLIBRO a Bolognaa M. Gio. Bentiuogho a ritcnerlo nella fede : di manicra Che ha. uendogli poco appreffo il Re Carlo mandate a chiedere di poter pain-ire per h confini del fuo paefemol pote‘ impetrare. Oltre accro ll Signor Lodouico hebhe ad impreflito dal Senato cinquecento libre d'oro: 8t clapoi trcg cento altre. Appreflb quello fil prefa legge nel Senato; Che nella Lombardia 8(1ch Vinitiano fi faceflero di nuouo cinquemila fanti: 8t dallc terre dc Suizzen fe ne chiamaffero due mila altri : & quelli , che da pic 8: da cauallo ia in campo erano, tutti nel Parmigiano {i mandafl'ero . Ne molto dopo il filarchefe di Mitoua fii dal Senato Capitano general Fatto : & datagli tutta l'auttoritai della militia: & alh Stratioti M. Bernardo C6tarino p loro Maeflro & Proueditor difegnaro & lo Stendardo della Rep.al lVlarchefe publi- cam'e'te fi manddllquale fatto fare un ponte fopra il fiume Oglio, con l'effercito fu ui pafsd: & munlto il ponte dalla ripa che é uolta uerfo il Creme- nefe : {bpra lc naui un'altro pore fete nel 136:8: dall‘una ripa & dall'altra c6 foITe 8( argim molto alti ll fortifird : & cofi l'elTercito nel Parmigiano tradufTe. Di che uenute lettere al Senato,fi1dalluial Capitano ordinato,che {c i Francefi nel ritorno loro gli'fofl'ero molefii: FacelTe impeto in loro & all aflalrafle, {c ('16 fenza incomodo della Repfar fl potefTe.Se pure la cofa foffe dubbia o pericolofa, foprafleffe del c6bartere,& ncl filo luogo Te 8: le file géti ritenefTe.Ma fe esfi paceficaméte andafl'ero, di niente doueffe nuocerloro, lafciandogli fenza alcuno impediméto il loro camino feguire. Riceuuto titilii che hebbe queflo ordine ilCapitano ,condulle lo effercito al ponte del fiume Taro , quattro miglia lontano da Parma , & iui fermo il campo . Er oi (he due mila caualli del Signor Lodouico 8(altrettantipedoni {ottoilSi- gnor Gio.Francefco da San Seuerino quiui giunfero ; pafso il fiume c6 l'el‘: fercito, & ad una Villa detta Oppianico; perlaquale Francefi pasfar douea- 1.4 20 ii Capitan dc Vinitiani hauédo midato innanzi & cattalli & Fanti guanti li parue di douer mandate, accioche conofcntito Che camino faCesfe 11 Re, trouasfero luogo al campo , il giorno feguentecon tutto l altro esfercrto, (he gli era rimafo ando a Gerola, uillaggio rte migha lontano da Pornouo . llquale esfercito in tutto era di caualh'dodicx mila, 8: d1 fimti aimed) apprcsfo altrettanti . Done esfendo egli mtefe dalIe-fue (pie, chel'l l‘llllIl-O (on buona quantita di caualli grosli, & di fimti Surzzen mandati iilnanzi, flendeuai monti, &ueniua nelgiano uerfo Fornouo.Ilqualifrrultro G come dapoi s'intefe, uolea pten ere quel luogo , accioche qurui le gentifldcl Re Ii fermasfero :8: delle fatiche dell'Appenino fi rifiorasfero : & hauedo mandato innanzi parte de fuoi ,egli s'apparecchiaua .Cll feglntargli col rimancnte. Intefo quefloil Marchefe di Mantoua per impedirerlnimico, mandé innanzi fecento caualli Creci : & egli con la moltitudine dc pm fermi canalli, che hauesfe, ghando dietro per foccorfo . 'I Grecrufando Ila lo- ro celeritzi come i primi (he ueniuano , hebber ueduti; fattohimgetom 10to & attaccato 'il fatto d'arme tutti gli ributtarono : & fegumgh fino alle munitioni del campo , m olti cli loro ne uccifero,molti ne prefcro, con perdita d'uno folo fenza pin de fuoi: ilquale da una palla' d1 fiilconetto uenu- ta dal campo de nimici fu percosfo . Come glialtriuldero cofhu morto ,i esfi quafi tutti quelli , Che prcfi haueano ,panmete' liCleero : & tornandlo riportarono Iiell‘efrercito le tefle loro , che erano mtorno a 4 o . ll Triu - tio temendo a {e & a lu-oi,fi rititt‘) nell‘ultima parte del m6te : done in afpet: tando il Re, dimoro tregiorni. Nelqual tempo fel Nlarchcfc d1 IYlantoua l‘hauefl'e afialtato; egli 116 fi farebbe potuto diffenderc :8: prefo .lur,non fa- rebbe poi {lato difficile iniprefa uincere ill rimanEte dello esfercrto del Re. no,nclla ripa del fiume , (he guadare a pic {i poteua; percioche le ripe molto alte n6 erano, {i fermo : no haué'do anchora feco tutto l'esfercito intero: taciofiacofa che tutti quei caualli & quei pedoni, che s‘af‘pettauano & era. no in uia, anchora giumi non f0 sferoLe altre genti del S. Lodouico erano Dellaqualcofa & dal Matchefe,& da Proueditori,& da maggiori'del cam- chieflo, Che alcun numero decaualli leggieri gli mandasfe,dequali a Nona- foflero di quelli , chc credefTero, che'l Signor Gio. Francefco da oan Senerino, the a queflo configliare fit il' primo, nongia per quellacagroflne , the i0 disfi : ma pcioche egli per ordine impofiogh dal\S. Lodomco, no uolena (heal Re gran danno fi facelTe; affine chela digmta & ellnnanon della Cit:5 di Vinegia non s'accrefceflezperloqual rif'petto cghgranden‘renteflnel impedite a Nouara . Alqual S. Lodouico il Senato esfendo liato dalluirira feruir fi potesfc ; gliene mando fecento forto il goucrno di M. Bernardo Cétarinoll Re Carlo partitofi da Lucca per Ii gioghi dell'Appenino uéne a Pontremolofierra del S.L.odouico.l.aqual terra a perfilafione Giolacopo Triultio fi refe paceficamente a! ReiEt nondimeno del Signor i {oldati del Re rotta la fede, la pofero a facco & arfcro . Dalqual luogo mando il Reinnaiigi il detto S.Gio. Iacopo con la prima parte del {no esfercito :accioche egh for-into il uiaggio motano douesfe af'pettarIO, & anchora potesfe mm- darh {p16, per faperequello, chei nimici penfasfero di fare. In quel mez- po trattandofi , alla petfine fi rimafero d'afl'alirlo per quefl'a ragione,ac- (ioche nelTuna parte dell'echrcito del Re fuggrr loro potell'e : efhmando, Che fe eglino la prima parte liatxeffero uinta com'battendo , ll Re con 1e altre fi farebbea Lucca ritii'ato , & poflofi in ficuro . (lilantunclue dapor configlio contefe,clre (id fat non fi dotiefle. In (lilo mezzo-la Citta' hairedo intefo,che'l Re era p nenire con grandc impeto c6tra il firoelfemtonlquale udiua che di molte cofe opportune era fproueduto; ordmo cheli fahc‘effero‘ molte cl‘emofine a monafleri di {acre uergini,& preghiere 8C oranom m tut- te 1e thiefc per lafalute della patria. 11. Re pofcia che Renato hebbe clue tr: |