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Show ZETTE'RA XX. LETTERA XIX. dir eonfqfiepe; e cib. per aver trovato in certi rimiai variare nel tradurre ii Teflo di Geremiav; wflabit to: 164111»: ve/pertinu:,e altri pafli fimih in altri Profetido. , 37° prcli da'iuoi dltcorfi, m occafione d'avetmi egli tai- 27: volta Eavonm nelie villeggiamre di Lonchio, che Horeb Va 1'! Greco, lupus Arabia A quef'ro propotito, nel vole-lie d1: con-tuhone; e cosi egli mi leva lo lcrupolo coo. dire) la parola Horeb per la folita facxhtfi,‘ con game": ngue Oi‘iemah cosi frequentememe 1i teamc(1)3110 k: Yon"! ligoifiLa quafi l' ifieflo, benchc pifil Dizionario Arabico,il lupo,u'a i cento fuoi nomi, ha mmemmte h riteuica alie cafe», che all: vocn', al ancor quello di Hat/flu, che vale ,Erre mflwrzinm, fl. Ive noéfurmtrrc da quefla correlazione del Ju-po alla notte,alcuni hanno creduto,che fia nata la vocc Hir- mo flue {mm 311/, meme, finfenl‘ce alla confufioue pm, nclla lingua de' Sanniti. Fefio Hirpiniappe/lati ma< mine lupi , quem Hirpum Samm'm vacant; e ne rende la ra‘gione Strabone dicendo,che colla {com d'unlu. (legit aflctti, de'penlieri c delle parole (d1 dove forte po novarono i1 paefe,,ove poi abitarono. Horeb. il- Baibettare,Balbutire) e quindipaumence la voce Ara: blga W0 Bu/(m/ab, per triflezza, e turbazione d‘ corvo, pel profondo new delle fue penne, fimile alla. nottc; e forl‘e da Hareb can pee: alterazione, Corvus de'Latini; 'infin qui a ta! propofito i1 Padre Pietro. Ora i0 credo, che fia un pezzo,.che i! Signor Tommafo s'é accorto dove io voglio .andarc a arare; né in altro certamente, Che in motivate, per orfe non im- icontrano dcl-l'ahra Babel, la quale derivandofi dai pri- ammo; e ch: [21, ch: 11. Tofcano, anzi 1L pretto vol.gar l‘lfioremino, B‘arbalacchlo, pen: un pezzo di Herdi- tO, non abbla per. luo al‘ccndente lontano quefia vo~ £69 In quefio lentiniexito di confulione ,{i trova Babel ufate nella Scrittura , Ex. Xll.,38»Horc[1mb, mflio mu!» probabile, che dovunque fiufi u-na voita gii uomini ta: zdtfl cangregatia. e mum: papa/is ajcewdit cum eis, eve/ii noflro interprete: vii/git: prom/fawn», e. il Greco a'LfWLWrog; Ne hem X111. 3. DWI/tram col horeb, omm'm MlflIOIlfm alimégwmrum ab [/1an . E perché gli Arabi erano uu, popolo compoiior d1 varic, generumoni .. fu- rono. dem. Hair/10,21 diflerenza degli Ebrei ,.i quaii tut. t1 difcendevano da‘ an {010 Putrimca,e padre deli-aloro mimone. Dali'iflelfo tema, chi-amali Hereb quella moln‘tudine d'Ianfetti di vane former, che uelia flagione piu-Calda ingombrano l.'acia;.e dove il noftto inttrchte voita,cenm77iam,in alcuni manofcrim del Te- flo gun-co» h Jegge mwmn'm, nut/cam commmzem,feu comzwmwatem mujmmm; e pare che s'accomodi aflai benc a1. {cucimento di quei paifo. Herelr, la {eras perché mgncata lg. lucewdel gmrnofi perde la diliinzionc den di rendexfi riconoicibili a'prefenti, e commendablli agii avvenire,per via di quella lunga filattrocca, Piero di Giovanni, d'Antonio, di Fifippo, di Pancrazio, di Martino, s'avvifarono d'applicarfi una nota ,un catattere di difiinzione menoproliifo , e pit‘i sbrigativo: fuori di que'cafi, ne'quali v'era un fine d'eleggerfi qualche voce parlante, o alluiiva, ne‘quaii é certo, Che bifognava che ella ptincipiaife da quella lettera, dalla quale principiava quella tal cofa, cofiituita, pet sh oggew', e Cloha. dam occalione agl'luterpreti div va- aitro ,in una tot-ale indiflerenza,di piii a una cofa.,chc a un altra, la natura, come dilIi dianzi, fempre bambina, e in confeguenza, tirante a! pill facile, 6 a1 pii‘i comodo, {uggeri loro d' aprire intanto a boon conto In bucca, e Lifciarc andare; dicendo, in un certo mo- do, fta fe, poi qualche cofa ci ajuteté, e pronunzia- ta um B, n: vemi: quelche- ue venue, di pn‘l coaio. 1 |