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Show 86 LETTER/1 VIII. lETTERA VIII. Credetemi, Cavaliere, che per rim-ovate la cifra di uello millero, bifogna falite alto affai, e andat pifi 51‘1 ci vuol'efl'er un immerfione , un inzuppamento, un u- del Mondo Platomco. Mi pallava per la tncnte, {e a forte patendo l'anima in tutti gli altri fcnlx, ella agif{e folamcntc in quello dcll'odorato, permodoché, facendo tutti gli altri fenfi {entire all'anima quell-o, che effi ricevono daglioggetti cfiemi , qui folle l' anima , che faccflb fentire a i fenli quello, che independentcmente dagli oggetti efiemi , ella medefima elice a forza d' immaginate, ,da' telbti delle proprie perfezioni. Intendetemi bene. 10 non dico, che quefia operazione {i faccia in tutti, e fempre: e che quando un Barbaro, e anche noi mcdelimi, talora per mortificarci, ci accofiiamo al nafo una rofa, fia l'anima quella, che influifce nel fenfo, 6 non i1 fenlo nell'anima. 1n queflo calo il negozio cammina per la via ordinaria,e vuol efl‘ct gran fatto, che fi pigli errors. Anzi quefio 6 i1 vantaggio, che hanno fopra di noi i. noflri avverfarj. , i quall odoraudo da bracchi, né vagando punto coll' .immaginativa di 121 da quelle impreflioni materialacce, che rlcevoqo dagli eflluvi dell'oggetto, non errano, perché non lanno , giuflo come quei buoni‘ per tempera- 87 btiachezza di fantafia, tenuta gli anni,egli anni, come a rinvenire in un continuo bagno ideale dell' infinite fpecie odorofe,dal quale follevandofi poi talora quefla fantafia tutta grondante , e fatolla , al'perga ( pet cosi dire) c profumi l'anima d'evaporazioni,cosidepurate d'ogni tintura di materia, che atrivando alla mente in qualité (1' un puro fufl'umjgio fpirituale, l'invasi d'una foavi- ta cosi univoca, che abolita ogni moltiplicité, lhnta tutto in un folo , e quel folo in {e fiefl'a, come vuole, e quando vuole, independentemente da qualunque e~ flema applicazione d' odprj corporei; i quali,quando l' anima E: in quefla dil‘polmoncmon operano plfi come odori, rimanendo afforti, o pi1‘1 propriamente ecclillati in quell' abillb di luce odorofa, eallora_ non fetvono al. trimenti, che d'un cetto invito all'amma,per avviarfi alla volta dell' organo,cclle fue emanazioni , nella pienezza dclle quali ,quel miferabile odore eflemomon ri- mane pil‘z difcernibile 5di quel , che la dolcezza dell' acqua (1' un povero gemitivo, timanga difcemibile dopo confufa, e allorbita nelle maree dell' Oceano. Che perb in quefio cafo il prefentare al'le narici un ptzzo d‘ambra - mento , che fauno il benc, perché non fanno fare il male. . grigia, 0 un che io non dxffi , {lo pet dlre é la mede- Pct rendetfi capace di quell' occulto rigiro, e di q‘uelle mifliche intetne tralmigrazioni dell' anima,revelantell al fenfo {Otto divct fe arbitraticfpecie d' adore, che fpcll'e volte fima. ln quefli flati non s'odora altto col nafo, che quel- . lo,che 5' ha nella mente,come in certi altri non li ve- de altto con gli occhi, che quello, che 5' ha nel cuote, cosl il poveto nollro Mefl'et Ftancefco. E quello, dye fizllir chiaman gli [ciaccbi, c1 vuol altro, che intendcrfi dell' acqua rofa,c della ne« pitella. Altre conferve, altti etari ci vogliono in teila, altro fludio, altra intelligenza di materiali, di dofi , di combinaziom. Vuol'ellete elpetienza difentite, vuol'cllbt pratzca di manipolare, vuol' ellét ablto d'ac- quiflato da'tcpltcati ettori, e da'tcplxcati difinganpi, c1 Ova purge ombm am piflo alto, ed gm col/e Talor 5' arnfla: e pm He! prime fafla Dzflgm col/a meme 1'! Mo be] 'vi/o. E poco dope F4 |