OCR Text |
Show 156 LETTERA-XI. cofe.che tutte fecero prima , per cosi dire,ch'elle for. few, per paiiare da un poco di chiara d'uovo ch' elle erano,acii'cr qucl che elle fono? PerV modo die aven. do clie faputo,e potato in qualitz‘i di non enti, (e non ailblutamcnte, rclativamente almeno all' eiTer taii, ca- var da un poca d'umido, ¢ quali da metalio fuio, tra. fcerre, aifortiremrdinarc le parti proporznonate a for. mare tamadiverlith d'ingcgni,quantin'enirano ml [9:0 orivolo di came, e quegli, o fabbricaii , ogettati , e difpofii a i loro luoghi, condizionargli a far gutiq cib, che poi necelihnamente fanno, c che _C0filti]l\tl una volta in quell' ordine, m quel'le Correlpcttwlta! non potrebbono lafciar di fare? L'ifieflb d'un icme d1 platano , di ciprefl'o, di pino , che come diaiigi fi difl‘e {one [C loro nova , benché un poco pu‘i alc1ut_te di quelledeglianimali,tut'tavia non misno lapienti , iapienci perb alla buja, e fenza avvcdericnc né ali'intcl- _ ' letto, né ai fenfo. (Licflemon pub negarfi, {one ragioni,e di gi'an ta.gioni, degne di i'piriti fiati capaci d'introduill, e di vagare per l'ampio, e pel fubiime dclle idce d1 quella mente {ublime di Renato , né farebbe gran fatto , chc chi attonito poco diauzi, in, veder 1e baje, le carezge, e [(2 prodezze di quel cane ,le rii'guardava come eflegti di veri fentimenti d'amore, di fede,e di gratitudine, Ie coniiderafi'e in avvenire per femplici mafcherate di varj gariglioni d'orivoio. Che perb farii ottimo provvedimenco per reI‘p-irare in Italia,c in Roma ,portar la guerra in Afl'rica; dico intanco, che viene attac- cata con forze cosi fpaventofe lafeniibilic‘a de' Bruti , attaccar per un poco la pretefa infenlibilitz‘: delie piame .non Che ella importi a ncifiino ii fofienerle fenfitive; LETTERA X1. 157 porre quefii Signori a contentarfi demenre m: pm a" can dam 16'1"" vi". Chc le piante refpirino, quelio c' E chi i‘hu fcritto di frei'co, 6 {ul fondamcnto d'oifervazxoni molco fenihte; che nelie piantc viiia roba,che \fa in voita, ('6 non vi piace di dire che circoli,queflo ii conjcttura da pii‘i rifcontri. Che dovunque é circolazioue iia vita, 6 Che dove é vita [in feni'o, quefio vien creduto molto univcrialmentc. Che vifiano delle piante, che sfuggono d'eii'er tocche, Che inveflitc coii' eihremitfi delle dita ii ritirano, e che allargato l' afi'cdio ii ridiiiendono, la mimoih , dctta ancora a tal conto erba ibniitiva, informi. Qucfii i'ono di forti indi- zj; non contro 1e povere piantc, Che fono innocenti; ma contro chi attenta {Ulla loro vita pil‘l nobiie,che 6: i1 i'cnfo: e io non f0 vedere, che gran ma- le farebbe l' aver per poiiibilc, ('6 non per verifimile, Che 1e piante avcfl'cro qua] pifi, e qual meno in qua]. che parte de'loro corpi un piccolo ripoiiigiio di comun feni'o; i'enib ottuib, torbido, i‘tupido quanto voletc; ma finalmente i‘enfo, come ne'pefci, ne' ranocchi , nclie chioccmle, ne'lombrichi,fi vede co'micro- fcopj venutici ultimamente d' lnghiltcrra, cflérvi un fluff0, 6 nfluiib di i'angue; fatigue dilavato, acquidoib, 6 come ii dice d' an brodo di poca ibihnza, acqua p.17.23 quanto vi pare, ma finalmcnte fungue. Oiicrva :11 mo lolito con maiTiccia, e infieme deli- cam , 6 mini: {ottigliczza ii Bacon, che la natura pct pziiilu‘e diil iimile ncl diverfo , dil‘polé i fuoi ai'ccnli [iialccito in queiio_cafo i‘ervirii d'una ftafc cavata da' libri facri; chequantunque la natura non iia d'un eiirazioxie diviim, eHa C: perb di buona cafa aihi] dii'poi'e, dico i {1101 afcenii d'un architettura comodiifima, fa- ma per pater fe non altro, d'eii'er noi vivi,e far diver- ccndo la {can non npida, c tutta d'una brancakma fi'one, e nci tempo ficli'o vedcr fe venifle fatto di dii‘. purV dolcflfima, e co' {uoi ripoii,che fume {in i'pccimg 1pc. CIC, V 1mm: |