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Show 126 LETTERA X. meme, 0 per mezzo giorno, 0 per Tramoncana, perché punto punto , chc mettiate la prua per Levantc,o Per Ponente,o lcadcte nel Sole, 0 vi alzate nello fco- iccfo, che fe bcn guardato dal bofco , vi fa fcontare in tudoge,quel chc guadagnate in ombra, ma come vi tenors taldo per l'uno ,oper l'altro de' due rombi fuddottn, tra paflure, tra bofchi, e tra piccoli, ma Chian, frefchi, e mercé delle cadute, e de'fam, non cosi mutoli gemitii, fcoprire fcene cosi bizzarre,c trova. te palléggi, c ripofi cosi deliziofi, che per ragionc di LETTERA X. 127 giorno non {:1 Che cofa fia Sole, cosi inzuppata d' umi- do , che vi fentltc proprio abbrividire, e aITai piL‘l del fenl‘o prefente v'agghiaccia il penfare, che c0111 debb' eilerc quefio Iuogo negli firidori d'una giornata copcrta del mcfedi Gennujo . Ora ell'c‘: una bella c0121, Marchefc mio Caro , di quefii tempi 1' aver campo franco d" and-are a fpaflo una gran partc dclla mattina [‘cnza mai veder Sole,fe non addoflo agli altri, equando uno fi leva, e apre la fincfira, e vede il Sole da per tutto, veder neli'ifleflo tempo una vallata d1 due migha ri- cone rozze induflrie della natura, ardilbo dire , in ne fugiarfi tuttavia nel franco della vofir'ombra, onde vi dlsgrado Frafcati. Se volcte vedeme una, fatevela mo- pare in un certo modo di far la guerra 3180]: Col voflro. Che? vi par poco ,| non pu‘l d'otto miglia da Fi- flrare dal Marchefe Teodoli , Che avcrebbe a avere um vedum della mia fontana ruflica, Che mandai a fuo Padre , dove tra certi buoi, e certi caflroni, Che paflcono, vcdrete anche me in abito di Filofofo, non m1 ncordo, fe in piedi, o a federe, in una buca genlgle,dove a" miei giorni ho fchxccherato di moltifogll. Se 3 forte il caro Momo I'avefTe mandata a San. to Vito, fate Ie mic vendette con andare a flat da lui renze, pater di trovarli forto un altro chma, anzi far da Antipode Veto, e reale,con aver notte n62 voflro mondo, quando fa giurno, c giorno alto in quel degli altri? E poi quando (ornate a Cafa, trovarc un prato tuttavia ombrofo, dove poter far 1‘ cm del definare, bello, pari pari a federe intorno al vivaio, o cicalando, o leggondo, c fpeflo mcditando i ludori di tuttoqueflo Ottobre. Rafligurerete un (ito [dico fito, Chi é laggifi, c 11 tapina fotto un Sole, Che levailpcz- non grotta] 6 (its altiflimo, e cosi aperto, che in faccsa fcoprite Pifioia, e allc {palle alzando gli occhi in 20; i villeggianti del pacfe ball'o, che maledicono la su, _come farefle a pic‘: d‘un campanilc per guardarne tornarvi domattiua; e in Firenze medeflma la gente ezia mdio che vive con magglor regalo, aver deHc brighe a viverci a1 buio calafatati in un appartamento terreno. E tutto queflo, non folamemc al?‘ om- la cmm, vedete quattro, o cinque monti felvofi , chc fanno alle braccm, e vi rovinano‘ in capo. E git‘] da queftl monti, fcendc incognim per un dirupo tra 1c ceppate de'cafiagm un acqua,che non la vedctc fe non qqando 6: 1i; 6 dopo aver lavaro da dritto , e da rove- I'CIo un maflo di pletra viva, chc ella fl 8: lavorata a [no mode, 6 rivcx'htolo in quit, e in 151 di mufco, edi lunghnhmi oapclvcncn, 1i rlmette incogmta put on fretta, che ebbero d'ufcir di Firenze,ofanno voto di bra, c all' aperto, ma fotto la batteria d'un Ponenre, di cui talvolta la met?) della cortefia fewnrebbe, che come {6 covafl'e , come i colombi, nelle buche di quelfe mura,da che il Sole é l‘u,a ch'ei va gifi, come borro ,doveh preczpua d1 nuovotra i cafiauni,la{cian- dianzi vi difli,v' é l'empre,eche non contento divcntilatvi ful prato, vlcne a favorirvi anchc a tavola per do l'ana di tutto quel contomo, Che infifio a mezzo gior- le finefire fpalancate di fala, e dove non pub infiialrvi co |