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Show x60 LETTERA XI. ha per maffima il difporre turte le fue cofe (cavemen- LETTER/1X1. l6! difl'e a quell'altro fij mondo? Epurc cfl'cndo l'illumi~ te, pcnl‘a tanto al comodo, lolamente pcr pallare all' nazionc del cieco cura pill ardua dclla guarigionc dcl unico, fommo, altllfimo l'enliblle,chc lacondo qucfii Signori é l'uomo , li lia dimemicato dclla lcala , e per condurvlfi lpicchl ll volo dull' infimo,al‘loluto, dilpe. rato , inl‘cnl‘lbllc, (he é tuno ll rullo dcll‘umvcrlo? A febbricitante,fi fa precede: la medicina. s' impafla l: propolito di quel gemo di {oaxritlne di dvlcuza, Che regna nel nxatllro dclla natura,dno in caccxa , :- infu- ria una mia ollérvazione,per non parer di volcr pallare dalla cattcdra a1 pulpato, e predxcare. A m: par di vedere, eh: m molt! eziandio di quei cali ne'quali l'onnipotenza, o vogllali manegglata da Dio, o amminillrata dall' uomo , Intends d1 derogare allc leggi , alle quall ella medelima .ha lubordmata la natura, come {accede ne'nnracol1,fa in un Ccrto mo~ do gala di falvar l'apparenza colla natura nudelima. Vedetc Elia non empxcre a un tratto i vali voti d‘ uo olio venuto non li fa di dove, né come;ma farlo me- polvere calla fallva, fi unta la partc ofl‘efa.e con tut- to queflo mm H vcdc ancor chino. Interrogato il pazience, dice di vedcre gli uomini come alberi; fegno chc il criflallino, non ha ancora tiprefa la ccncina,chc bifo-gna,per vedu' gli oggettinella .loro giufla pro orzione. Spintafi una donna tra la £0113.in toccail cm. bo della vcflcper guarir dcl flufl'o del fanguc,e inquel punto medefimo fluifce per quella dalle carni del Redenture vim‘l chc 12 (am. Ci?) non album [i diflimula il farm; ["1 domanda chi l'ha racewfi dice cffcrfi fentito ufcire vim‘x d'addoffo: colei vedcndofi reopen ta n'arroflifce: {cguc la confeflione dell' attentato, c folamentc dopo tutto qucflo rigiro di cal: 11 manifefia il miracolo. Per rifufcitare i'l figliuolo della Veda. va di Naim fi fa fermar la comitiva, {i tocca il can. letto, e poi {i dice al dcfunto; forgi. Alla figliuola fcere da un piccolo vafo, dove n'era un poco del naturale. Relulbitaxe il figliuolo della Vedova, non col folo imperio della voloml‘i, né della voce,ma con diflendcrvili fopra 11 mcglio Che poteva per mertergli la tanto diverl'a fiatura, applicando bocca a bocca, occhi dell' Archifinagogo {i fiende la mano. Pet reful‘citare un mono di quattm gioml ci vuol maggiorc apparato: li fa on viaggio, fl fa aprirc la ,fcpoltura, s‘alzano gnocchi al Cielo,cdopo un tremito ,fi gtida for, a occhi,maniamam; qualipretendelll: col veicolo del re fino in trc voice, e lblamente alla terza vien foot: calore di volergll mettcre 1n corpo della pl'opria vita 1'! motto. lo vedo ncl deferto gent: bifognofa di pane, fi potevano fatollarc in pifi madl; epure vcdo (belts: quello che ha apparenza dcl pifi naturale,efe perprovveclere alla fete di pochi, s'amb meg-lie di transform-arc. che di create,qui per provvedcre all: fame di mlglia. ja di perfone, s'ama meglio di moltiplicare. Scorrctc per trasfulione; e lo llellb fare Elilbo , e tflntl, c tanti alm amici confidenti di Dio,prima, e dopo la ve- nuta di Crillo,e Crll'io mcdefimo,come gli alrri ,cominciando a praricar quello dd! {00 primo prlmo miracolo. Vuole egli riempier di vino le boccc 011 gift vote; le fariempicr d'acqua, amando meglio il trasformare,che il' ere-are, e il pallare da qualche cofa a un altra col'a, che dal nulla al qualche cofa. Vuole illuminare il cieco. Non potcva 6in dire, vedi, come dlf- gli Evangeli. e vedetc in quanti de'miracoli di Crilh) Ii trova una limile moderazione. Bifogno non vc n'erl. la ragione non la [0; {o benechc qualunque {e nc poffa addurte, non lath mai incompatibilc con quella! di quc ‘ ‘lllllllll I |