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Show LETTERA VIII. L E T T E 1m V111, In tame parti 5) 66/14 In "cede , Cb: fi' i'error durafle altro 710" chiede. E 1' 19/: p22; volte (or chi fia cbe gliel credn) Ne/l'acqua cbiam, e [012m l'en'm verde dovini, poiché per ifcarfo,_che fia l'intcmo, come riC- 89 poco di lega, che vi fi mcfcola deil'eflerno, farz‘x fempre pil‘l fortuna, chc altro; ma queflo giudizio é tutto Vedum viva, e ml tromon ‘1' 1m fizggia , del fenfo, c non punto dell: anima la quale non fence E '72 biama nuke :2 film, cbe era Avria be" delta, doe fim figlia perde, Come Ste/Ia, the 'I So! copra col raggia. E quanto‘ in pihfelwggia Loco ei/z trove, e in piz‘t dejerto lido, Tame pt?! bella 1'] 1:10 pmfier l'adambm . mai altro, chc {e flefli chillimo di natura lo copre tanto, che ilritrovargli quel . Ma el/a s'é beam, e cib non ode. - V Casi quello, che potrcbbe dirfi, e farebbe sbaglio, e errore pc'Barbari; in mi non é altro, Che un accerto, che trafcende la vie ordinarie del fenfo,eflo per dire, Dove notate ,che daHa durezza ,e mvidezza della {cor- za d'unfaggio,alla delicatezza, cmorbidezza del vifo d' una donna,a mio credere,ci averebbcaeflére un tan- tino pil‘l di difierenza, che non é dall'odore della vainiglia,all'odore della cipolla. Ora {c gli occhi trovano la via di vedere i1 vifo nel faggio, molto piL‘l canonicamente potéilvofiro povero nafo quelia fera,che il Priore non vi perdonerfifinché ei vive, veder la vaim'glia neHa cipolla. @ell'apprelfare a1 nafo un odore ,fare voflro conto, non é altro, Che lo I'trofinare , Che fi fa all'ambra,e allc gloie trafparenti,per eccitare gli effluvj 'dclla virtfi elcttrica, la quale, una volta, che é {1161151 In mom, :2 venuta alle bocchette de'pori, tira. i principj- elementari della ragione: giuflo come per femimento d'un grandiflimo uomo, quello,che negli uomini volgari fl rchiama delirio, negli eroi non é altro, che una pieniifima "berth, nella quale, Panima diflefa in ‘una total: efpanfione, fotma dell'jmpetuofitil de'prpprj fentimenti, o movimenti, quella vim‘l fovrumana,che feuza riconofcerc i giudizj ,rapifce la noflra ammirazione. . (mafia lavoro intellettuale non fi fa gié colle {pc- cie degii altri fenfi . [0 Sb bene ., che quando un compotitore di mufica flz‘a al tavolino fcrivendo 1:: note fulla fua cartella, ha nel Capo tutto il frafiuono d' un' orcbcl'tra ; ma abbiavi tutto quello, che fi pare, ci l'entiri tutti quelli firumenti per quello, chc (one: infl‘Erentemente tutto quelio, che ella trova, fenza i] buonaccordo per buonaccmd'o ,. 51 [into per liuto , d11ccmge, {c é paglia,o carta, o polvete ,0 fili di feta, 0 d1 lana. Ma eliéndo finalmenteil nalb un fuccino vivo ,6 tenfitlvo,qualche minima difl‘erenza di fen- i violini per violini‘, e v21 difcorrendo :e 1' ifieflb chi gode cod gli occhi dclla ricchezza , dellavaghczza, della varieth , della magnificenza d' uno fpettacolo . Io bifogna pure, chc vi s'imprima dalla varia miflio. Dante , come ollbrva i1 nofiro Atfefl'ore , ha dctto di n; dcll'qdore interno, e dell'eflemo. Se l'intemo 6‘: gran cofc,‘ 6 ha .delcritto di gran cofc -, mal' incognito indii‘h'nto non gh é fovvenuto di dlrlo , né "Tum"!meme ha creduto d; potcrlo dire, fc non dngi odon . meme .nlente copiow, fludi il fenfo quanto Ci vuole, mm 1' Indovinerz‘unai. Se poi é canto fcarfo, ch'ci ritenga qgalche minima proporzion: coll'cfiemo,potr51 dam calo,che lo raffiguri, 0 pct dnr mcglio, che l'inq dovL Forfe infino a an acne l'egno fipotrcbbc dire anche dc' fapori , non per ‘dcpendenza dcl palate. ma pgx‘ la v1- v INN" «‘ 5 3 "will" |