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Show zio d' umilté , ed' obbedienza fi ricreava , 6 con quefio bell'atto condiznonava,e rifaceva il fuo PREF/IZIONE. xxiii fc,corrcggcodo cos} [a primzz moi/21 col/o fiacomla e Imggiore. Qpfla dlfii‘tirm, Che egli vu)l ricoprire [Otcolo (piacevole Home d'infingardag~ fpirito, ed a reggere a nuovi pcfi, il rendeva gimmgiunfi: a fegno, Che fra queffe Lectere al- pofTenre. Per tal motivo lc fue compofizioni cunc vc ne hanno, Che non mandé né'pure a- non curava molto, anzi 1e difprezzava, ed aveva a vile; in prova di che non altro fa d-i meflieri,che riferire, cib Che egli medefimo afterma delle Lettere Familiari (Che non ha mol- qucgli amicira' quali- le aveva indirizzare , rm né mcno face faper loro d'averlc fcritte g‘iammai; comecché cgli non afpirava per mezzo di effe, all-a famadigmn letterato ,ma intelbacofe mtg- to che fono flare pofle alla flampa) e d'alcunc di qucflc Rafi}, che egli chiama,intornoaQ1iflioni naturali, e d'altre fue opere, in quella Letters, che egli fcrive a1 Marchefe Teodoli. annto a me, dice egli delle Lettere Familiari, era di gik un gran pczzo , cbe io 16 aveva flm‘em zinc: a qua/la morze, cloc fog/iano fin-e Mite le alin cofiz,cloe mi motto a fare a tow/coo. Le Letters ilztomo a gag/12m; "atom/i; [a Concordia del- la Religioue , e do! Priocipato; il Canzoiziere dcfla Domm Immagiomria, e qua/clog altro piccolo pa]:fiuempo ,a'e/ qua/e mm vi loo m} adzco moi par/am; cafe tum incominciate per genio, tirace inmmzi ice/{110 1m certo fegoo per impeguo , e a lung!) amiare qua! primal, e qua! poi {o/ciace flare per infin. gardaggioe, la qua/e i/pic‘t clad/e vo/te mi fooo rmco ingegmzco a'i far paflare appreflo ag/i amici, per um giu/z'a, eflncem dififlima corzcepim di ef- o, giori, lblameme le faccva per paflire ilv tempo virtuofamcntc, e con quefi' mo (1' urnile mire.gnazione per p‘iacere aHho 010; ed in 1' ho u.dito rifponder piil volte 3 Chi lo. confortava a veder di nuovo' le cofc fuc,per condurlcaquel- la maggior perfczione, Che i1 fuo fixblime Intelletto poteva dar loro,che avcndo fervntoaquel fine per cui erano'fltte, non volcva fpendervi altri penfieri. Da queflisumiliminficme magnanimi {entimenti ,nenacque la‘gelosia,e la cura, Che cgli cbbe fempre, chc alcuno dc' fuoi coup ponimcmi non andaifc allc fiampe, e di qui ebbero origins [e premure, ‘e 1e (Ollecitudini per impedirlc ,fino ad adoperarvi l' autorirh digrandiifizni Potentati . Di quefia form c051 eccella, c oirrepaffinte l'ug‘atb degli altri uomini,e cosi vat‘to, e profondo, e fovrano, era 1'! {apere del Come Magnlom; quefla manicra lifbgrzlt, 6 C10 - "4-- 4m "‘7- fig "‘5‘" ¢.;3: , \Efitfit'm 31k"- ;- ‘1» =3 54;. an;3.311.193; 4 322.31g"- xxii PREFAZIONE. opcre di piet‘a gli avanzava, con queflo eferci- |