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Show 96 LETTERA IX. LETTERA IX. 97 E che altro mi pareva, chc ella potelfq elTere? E co- rancio é diventata di ginefim, ed egli ha riconofciuto me non {entiva il lime in _c.amc,cm olla, cunse lc fof: la gincllra, c l' ificllo abbiamo fatto turti noi altri fe ancm‘a fulla pianta? LalCIate pm: dmre a logo ; Qucll ancora. ' Del reflo qui non c'é gran cola da fpeculare, 11?: pc' filofofi, né pe‘ mifiici profumari: non c'é altro, {e non chc ncllo l'cioglimento di queil' acqun di 50: d‘amuci , alcune d-slle l'ue parti piil volatlli {one venute a lavorarli, e forfe a ordinarli di figure limili, 6 con ordin'e limilcaquello dclle filigini, che 'efcono pct inl'enfibiletralpimzioncdallc foglicdelfior di gincl‘zra. altro ancora con una faccja invctmta, llllllllllli n 0 s), ginefira. Orsx‘x gincflra ha. Intamo gh' :1 1L gum: lo fpruzzolo mi vicn dato d' ocghaoI 6 ml pare d1 vcdcrlo ghignare. Vi, e ponaml quay quclla boccla. Per farla cotta, la boccia era la mecclsma, chc c1 avava minchionato l'altra feta, con una fondata dclla madefima acqua di fior d'arancio dell‘anno palfato , tuna, panno, e pol‘atura,come quella,cl}e_era ll {(3de dell ultima palléta d'una florta, ch: pcro lul prInClpto clclla fiillatura di qucfi'anno,trovata|a guaf‘tg, n' avvva fatto un regalo a I‘onino. A odoralla cool :11 ‘malla, era un certoiucognitoindifiinto di pcco d1 buonp ,ma 'pruzzata, diventava.o per dir mcglio, fdceya dxvergtar quella camera I'll'tcllb , chc farebbe l'ulla nn: d1 Giugno 31 palTar la mattina a lcvata di Sole lotto vento a un glo. neflrcto tune in fiore. Eccovi dunquevcrificate tutte 6' due 16 parti del mlo paradoflo: che Martelli non ha pu‘l detto uno lproppfito, 6 Che Tonino non ha sbagliato, né dc‘tto bugxa. Tonino non hasbagliatomé dctto bug-a,porché quell' acqua, fecondo chc egli depofelaltra mattma nel (no elame private, é veramfinte ulcua dal fior d'arancxo. ll maraviglinrh di limili metamorfofi in naturaflnrcbbe un maravigliarfi,che la natura, foll'e quello, chc clla é: un.eterno paflhggio d'una call; in un altra, edl quell; in quell'altra,e Va dilhorreudo,epoirifirli da capo. Con Che in tuttclcril'oluzmni dc' midi é indubitato,che in.nanzi, che i quadrelli di quel molhico, chc li disfz‘l, .piglino llato i_n un nuovo allbrtimento, non pare, che ci fia alcuna repugnanza, perché non polllmo accidentalmcnte pall'are per innumerabili corrcl‘pcttiviti fradi logo, in tut_to, o in pane limili a quellc, nelle quali talvolta Ii femmno in altri compofli, co'quali (tanto Che {1 tratterranno in quello {into palléggiero) 1] conformeranno in tutto cit), che ril'guarda lc dcpendcnze di quelle configurazioni limlluriJi-J ncll'odorc , nel fapore , {1&1 fucno, ncl tatto , nell' apparcnza. Né lolnmcnte tra gli l'mti pall'cgglcri dc'mifii, ma‘ Martelli non ha pil‘] detto uno l'propolito, perché quell: (1‘3 1' fifli,e permanenti,li troveranno di si fattc limi- acqua , che era d1 fior d' arancio per naturgx , é diventata d1 glianze d'odori incofe diverlilfime. Che colaé il molbado delle fi‘urte? Odor: di muflio. ll muflio nalbe dalla corruzione clel fangue d'un animale, accolto in unapollema fatta ad artc: e il mol‘cado nafcc dalla l‘pontanea maturazionc (che non é poi altro, che una tendcnza alla corruzione) dcl fangue dcll'uve, e dell: pe- ginefira per adozione , ma adozlono equ1pollcnte a natura. In tutto qucfio accidente non c1é altro male , fc non che§il nalbdi Martel" , incambio di fervire pallivamenre alla fantalia , 0 per dir mcglio all' intellettu , delirando all' eroica con fua lode, come 5' era crcduto, ha accermto alla barbarica {enza fuo bialimo, operando tutto a} form di fenfo . Egli ha fcnuto quello che era: l'acqua d1 fior (. a. ran- rc. Vcdcte, Che differcnza da languc a l'anguc,c game Li c c "mow .u' rim |