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Show 16 LETTERA II. L'ETTERA'II. fima,il fcgreto di tutti i corpi,informando quefla gran mafla di monimento, e d: vita. Ma di grazia non ci fermiamo fopt'una cofa, che 1i viene fcolpito , e efligiato, fiafi pur quello,che del12 miniera dell' erbe, o de‘fiori, o de'pomi, o delle per fc flefln é mamfefla, nella quale {enza avvederme. neio mi cicommciava a rifcaldar da dovero. @eflo é um etfetto,che non fegue a tutti,c per ogni mutazione di vino,chcfifacc1a;e quandoe'fegue,non vis'offerva quefiapuntualith,ch'e' venga a quelli folamente, i quali da un vino pil‘l debole paifano a un potente, c non per l'oppofito; anzi che agli Oltramontani lo foglion far piil quefli Vm gentili diFrafcati,deUa Ricciaja, e d'Albano, Che non lo fanno a noi altri i Grechi di Pollitipo,i Bclvederi, eiCiaretti: ficché fi troverz‘i ne' vini qualch'altra coi'a fuor del calore,alla quale (1 doverh dar la colpa d1 queito elibtto. lo difcorreva cosi. Ogni cofa ha i] [no tale,equeflo é certo, perche {i '17 pinnte, o de'minerali, o delle pietre, o delle gemme Ii trae. Se tutte 1e cofe adunque hanno i! loro {ale di differentc figura dall'altre, anche i fali di diverfe for- te d'uve dovranno effere diverfamente figurati . Di quefia divertitit di figure, c_e ne puo dare aflai chiaro argumento quella de' (export, ‘1 quali peravventura non fono altro, Che diveril modi di pugnere di cotaIi par- ticelle , fecondo che fono in queflo, o in quell' altro modo lavorate ;che {e per le difl'erenze,particolarmente de'ihpori,s'efiimer5t diverfamente figurato il {a1 deile melagrane, da quel dell'uva, diveriiflime non meno reputar fi dovranno le figure de' 1211i di due forte d'uve; conciofliacofaché molto minor ditfcrcnza li trovi tra 'l vede, che da tutte 1e cofe, cui i1 fuoco é poilente di fapor dell'uva S. Colombana , e d" un Granato dolce , che non é tra la do]ciflima,e {oaviflima uva dcl noflro aprire, {e ne cava i1 (ale. Di pifi tutti i {all {on di di- Meffer Alamanno , ed un Abroflino forte. verfe figure, nellc quali o rompanfi, o pefiinfi,o fon- Ma quando pure ella non voleITe menar buona que: (la ragione (deHa quale coll'eflrarre i fali da'grappoli di diverfe generazioni di viti ce ne potremmo chiari~ re) ella non potrh certamentc negarmi,che diverfi fo- danfi,o 1i riducano per macinamento impalpabili,ove noveliamente s'ingemrnino,per inviolabile, ad eterna legge ritomano. Cosi ii (a! comune,disfatto in acqua, in capo a poch'ore comincia a dare in fondo,e lapilla in piccoliflimi dadi , i quali dadi {e d1 nuovo {i torneranno a firuggere in altri dadi torneranno a Iapillare. L' allume fi figura a punta di diamante Colle the fac- all'uve, ondc il fugo, Che {e ne preme, ch'é i1 vino, ce si ben pulite, che pajono lavorate in {ulla ruota; rimane anch'cgli alterato di piii forte (an, e si diverfi i1 tartaro da una banda piglia forma d'una tagliente accetta, edall‘altra d'un'aguzza piramide d1 fei facce; 0 per lo finiffimo permifchiamento di tinture diverfe, no in terreni, 1e miniere, e gl' invifibili fcmi d'infi- nite cofe ,per efli terreni fparfi,i quali dallccieche vene delle viti confufamente fucchiati ,fi portano dentro vini, 0 per le varie figure di quelli delle madri loro, il fal Armoniaco di quattto; il mtro d' un prifma di I'ei di terreni,di miniere,odi fumidi diflérenti fali inbeuti fopra bafe efagona; c cosi a mano a mano degli altri, 0nde moltiffime fono, e Icnza alcun novero, e per faranno. Bifognerit dunque dire,che beendofi un vino, ncl chilo , che {e n' impregneri‘i, per virtfi del natural calo- cosi dire infinite,le figure,nelle quali da inviiibilmae- rc, moltiflimo del fuo fale (i flemperi , ctrapafli con effo chilo ncHe venelattee del menfentcrio,ne‘vafi cllattei cl flro,con mirabillavoro,il Candidiifimo alabaflro de'fa- 1i |