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Show L' E TzTZ'EiR A iX'X. LE‘TiTERiA-XXZ. agio ruminare. Nell' importere rPdia Oflhmv. La fatica 274. dall'gfltcmith‘ d'un tizzone accefo; ma gli torna, male, de'Giganti nel mettere a forza diybraccia: un monte full'altro; taper farla fitiita; nel tollez'eJeu pom're wit fret/z, far {entire queL friggio,_chc fa Fonda in arrivate a fpeg-nerfi full; rcna . l vocaboii, fegondoquc- pthhé 1e donne,che l' hanno per augurio, c'he roman. do il marito a Cafa di cattivo umote, abbia non [o {c :17; a gtidare, o, a baflonare la moglie, per romper la malia'comin‘ciano hire a baf'tonar. coll: moile quel tizzo- ne medefimo ‘ Che lb minaccia, e fpeffilfimc diceffffff flo concetto , {one onomatppeic, ricavate dal fuono d' una fola parole; come in Latino tartar, furfur , u/ula- fehza laimeedentg (3'; e qp'effo ancora a matavigiianc' "£5, per imitate il vetfo della tortora, i1 rumore del tazzi; ecosi tuttala differenza che é cm 1‘ W." Efc degli frullonc, i1 rintuonq dell' urlate, e tortora, frullone, e urlo medefimi, in Italiano ancora: e tanti altri in o- Ebrei , i1 71-69 de'Gteci,e:il film: dg‘Latini (benché in gni lingua, fenza contarc in quefio numero il deéantato tamtamara d' Ennio, come fmaccato, arbitrario contraffacimento, non delicatamentc accennata imitazione,etanti {u queflo fieflo andarenelle time di Franco Sacchetti , il cricho, i1 tintin di Dante , e mettiamo- ci i1 drelin drelin tire/in di Molicre, per contrafi'are egli ancora in ifcritto ii fuono del campaneilo, con cui il malato immaginano chiama 12.1'erva. Le onomatopeie de‘vocaboii fono pit‘i gentili, e pii‘i delicate aiTai. Per efempio; 218 Efc, Ebtaico pronunziata la C per Scin, non per R, e con pii‘r viva onomatopeia. rcalti quel‘to lia nome anzi dei focolare Che dcl fuoco) non fa, che tutti non fieno imita'zioni d'un ilief- f0, fuoco. Oltre di che'bifogina p‘o‘i olfervare, un'altra sofa; che un ifiefl'o fuono‘. fuonava diverfe orccchic diverfamente , come un iflcfl'o adore, e an iflcfl'o fa- pore ii fanno fentire diverfamente. a diverii nafi, c a diverii palati, benché tutti di pctfettiifimo gufio, e perfettamente fani; elfendodi quefic cofe, gencralmente parlafldo,come§dcl fuono delle campanc , che ognuno 1' intende [a [no modo. J L‘ ifiéflb privilegio', o pregiudizio-, hanno gli occhi,che in guatdare una nuvola, uno vi vede un drago, un altro un cavallo, Mp, pronunziata Ia V peyU Franzefe, non per 1, 6 un altro un albero.,un altro una ninfa. Casi defl' focus, co" tanti fuci derivatl, tutti (i pretendono dialetti d' una lingua madrc medcfima , chc é quelia acquai-DfQMaim 1'.Ebreo.-fifé‘wp, pranunziata per U , i1 Greco, Aqua, il Latino, che coll‘ aggiunta della C innanzi 3113 Q l'ltaliano, ha tanto avvicinato a uno de'dialetti dell' acqua,che vi fi fente {colpito il fuono, del fuoco ;. dico quella , che il ‘fuoco parla in di- verfe occaiioni. Mi dii'piace che fiamo di Luglio, Che {c foflimo di Gennaio, vorrci una feta invitatla a una fafcina‘; iicum, chem una~mezzora,. che fleflimo ni cammino, ogni poco Che eila fieffe in attenzione, udircbbe parlare. alla fiamma tutti qnefli dialetti_ che eHa tende, ncll'ufcire conttafiata dall' aria , da un vafo di bocca fl‘rctta, volto' all' mgil‘l, e nelle voci Sciacquare ,‘Rifciacquare , e Sciaguattare , non {e ne perde niente. VelanMaim vi fi ratiigura un non {o che La fiamma dice all'e voltc I??? E/"&, firaicicata In C, dijquel coflantiflimo u:1ifofib",che fi fente [u] [do dc] Alle volte 7:695 ih‘afci-ca-tzr h R; e quef'to Io fcolpifce Mare, coflituito » nella fua maggior tranquillitfi', e a chi parefl'e,che 19%;: ne fofl'e troppo lontanb, fi copra a maraviglia, particularmentc quando all; 6 in\ Coile- ‘ ta. cruttandolo talora per un tempo nou- com 572" I l'orecchio coHa palma'deiia‘mano-inatcata,c meglio 2 an- |