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Show 4:. m .vw-\-‘ - 232 LETTER/1 XVIII. {i avuto,aquefl'ora {e ne farebbe andatmiefla dunque ch'ei poll'a cll'ere lolamente (1' mm I'pirito lpiritato,come egli éanche verilimile che abbiaaell'ege tutto quel10, ch: viene in capo al ciabattino , che ll metre a .v0- ler giudicare dalla ciabatta in sh; ma comunque (1 fia fentitemi. Domenica fera nel recitare il Mattutino della matti~ na l‘egucnte. 0 per dir meglio, di quella notte; arriva- LETTERA XVIII. 233 che non v'é voce, vocabolo, ma pigliamola in ten. mini anche pin generali; io lb, che non v'c‘: lizono, né forxmzione d1 fuoni prolieribili,o per dir meglio, poflibili a cavarli dalla gola, dal palato, dalla lingua, da'denti, e dalle labbra degli uomini, che in tntta la terra cognita, e incognita di quello mondo, non vi polfa eflere qualche Regno, o Provincia, é troppo; ma qualche paefe. difiretto, o bicocca, che non abbia to a leggeremella tcrza Lezione dell' Omelia,quel che quel tal fnono per nome. E cosi s'accordino l'Euro- Santo Agollino va fpiegando intomo alla qualita, che l'Evangelifla attribuifce, tra l'altre, a1 nardo, di cui peo , l'Aliatico, l'Af'r'ricano, e l‘Americano a fare a gara quanto lor pare, epiace,a profl'erir fuoni articola- la Maddalena unfe i piedi al Signore in cafa il Farifeo, di Pillico, mi fovvenne quel che non mi era mai {ov- ti 2 capriccio, nell'uno pom} mai dire,d'alcuno di elli, vcnuto in tanti anni,da che leggo quelleLezioni , tutto clie, come lapete, clove fi tratta d'odori io nan lia punto infenfibile alla curiofitfl. E la col'aé facile facile, c nellimo Efpofitore, il qual fia, o lia flato punto odorilla, ne difconverrz‘l; tanto pit‘i che ella non e niente di diverfo da quel Che pub crederli ell'ere llato i1 fentimento di SantoAgoflino; fe non che eglil' accenna cosi in fretta , per pallare dal letterale a1 mifiico, che ella non da negli occhi cosi fubito. Qgel che fa, Che non dia negli occhi cosi fubito ,quel che io credo , e che penfo aver creduto in queflo calb anche SantoAgol‘tino, ellere il vero fentimcnto della voce pifiici; e a mic crederc l'efl'erli egli incominciato dal dire; doverli quel pillico pigliare pet un denotativo del luogo, di dove quefi'unguento veniva; quod aft, piflici, locum aliquem credere debemus, mule 190: cm: ungummm pretiofiun; e poi, prima eziandio di fpicgare letteralmente ii {no derivative, avere immediata- mente foggiunto , mo tame" bot vamp, @' Sacramento aptimé con/anal; concludendo per ultimo; pifli: erré, fides Latiué dicitw; fenza ritomarvi pifi fopra. I?! to c c non v'é luogo a queflo mondo, che {i chiami a que-(lo modo. lofo di pil‘i chc in Spagna a tre,oquarrro leghe di Granata, v'é un luogo, che fi chiama Santa Fede, il quale da 1'1 fuo nome a un bofco; e quefio lo {0, per efl‘ervi io fiato a caccia a'fagiani, fervendo il Gran Duca; effendo queflo l'unico luogo di Spagna dove ne fanno, o almeno allora ne facevano,e pcro bandita gelofillima,anzi inaccelfibile,per chiunque non n'avelfe avuta una licenza immediata dalla Corte, e non f0, {e d'ordine elpreflo del Re. Due, o tre altre Sante Fedi lb che lbno in America, e che vicino a Roma, a mezza flrada d' Ollia v'é un Olleria, con quattro Cafe eun Forno, detra mala Fede. Molto non potraell'erci Rate an a'eyia flag, 0 una mnfin‘fm in tutta. la Grecia, e anche fuori dclla Grecia, non clien- doci alcun divieto, the un luogo non polla denominarfi nella lingua d‘un altro paele, 0 per ellbrne fiata conquilla,o colonia , oper dieci altre ragioni? Ninno certamente s'ardirz‘x :1 dir di no. M'ardirb bcn in a dir franchillimamente, Che a elTervi flato in Gracia, o fuori di Grecia un luogo, di dove fofl'e venuto nn balfamo, che condotto in Palefiina foffc valuto goo. dc:- "Wm ll |