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Show 234 LETTERA XX. £,E'T-TE ILA "XX. fero, e l'avefle, come é verifimile, anche I'Ebraico, omne quad nomiflavit Adam animw 'vz'vemix, z'pfim e/l women (y'w, ncl Tel‘to averebbe a effere, fizz: mmm ejm,e vcrrebbe a dire comeio dianzi diceva, non Che ii name date da Adamo al Leone, foils quell'iflelib Che egli era nella lingua dcllo Scrittore , ma quello Che gli rimafe,finché durb la lingua di chi lo pole; abolita la quale, rimafe abolito, con tutti gli altri vocaboli, quello ancora. Pii‘l conto Che d'aflrologarc qual potefs'efler la lingua antics, mettcrcbbe a mic crederc, il gaziocinare, come verilimilmcme poteffcro, abolita quella, ave: cominciato le nuove. Dirb prcllo, e male. Come le fabbriche. Dalle naturali cavité dclle pietrc , alle ten- de, dalle tendc, alle capanne, dalle capanne, all: cafupolc, dalle cafupole,alle cafe,dallecal‘e,a'palazzi,a' portici, agli anfiteatri, alle pazzie. Che vuol dire; dallo flento al per appunto, dal per appumo al quanto balla, dal quanto balla all‘aflhi bene, dall'afl'ai be- ne alla larghezza,dalla larghezza alla delizia,al rega- 28'5: ratio», folio; e‘ Ecrfe , muovere, movimento , palpitare; c tra un poco pzdpitante, e di quivi a un alcro >poc0‘,‘ cuore. jntelajati gli orl'oj de'vafi, le aggiunte crefcerebbono di qucl bcl poco; al gettar poi dclla Rama-,V che fono le fibre; is quali =fcltrate formano:i mufco-i 1i . piL‘l che pil‘lie pér non farla lunga,formato~ il pul. cino, con.quell'ifieflal‘upallettilc in corpo, d'oll'a;di vil'cere, d' umori, 'd'aci'di;.di 'panti, d' umori che: ha: uu Elefantc, a pretend¢pe di ivolerle nominal: tutte. ll vocabolario l' impattcrebbe con quello della Cmfca. Lo llell‘ox apprellb ampocmadclle llingue, qual pii‘i, e qual meno. Da princiipio, pudcrederlii, che ul'citi‘ gli? uomini dal Campo di .Scnuaart [11quth mufwauiim-I-i lid, come ad altro propolitoyln um: de‘lle fuc EpilloJ le, gli chiama S. Pietro, cialbheduna famiglia, e for-7 {e agnazione, prefa, come ii dice, la via traz gambe, fe n'andalfero chi qui, Gilda-meme tami gatt-ia frugu ti, aiutandofi allamcglio, pm" lafciatfiziutendet l'unl' altro, parte per view .di cemi, some imutoli, e pal-tea per via di vcrli, come gli-animali;'finché addandofi‘ lo , dalla delizia, e dal regalo allo fcialacquo, al lullb. di mano in mano Che andavano‘avanti in‘liti, o limi- all-a profufione. Le lingue non nafcono come gli animali,nafcono come gli uccclli; dall'uovo. Se l'uova‘ parlalfcro, per quc'primi giorni,che adello non mi ricordo quanti [ieno quelli , che indugia a vederli il pun- li a quelli che abitavano per l'innanzi,o che meglio s' to faltante ,ilvocabolario della loro lingua non fareb- be, e non potrcbb'efiere di pii‘i che di tre VOCaboli , perché liccome nel loro mondo non vedrebbono altto afficevano allc varie inclinazioni. dcgii umorirregola. te quafi fempre dall'occulte eligenzc def-temperamenti,che fono quelle, che decerminano naturalmente, non mcno gli uomini, che sgli animali, le ficre, gli: uccelli in terra , e in; acqua i pefci, ad amare, chi il piano, chi il poggio, chi il monte, chi,il bofco, chi che torlo , chiara, e gulbio,cosi non avendo altrc co- il fiume, chi il mare, chi il flex: (1' acqua, chi il tonfafc da dire, penfato, e provveduto che elle avellero a1 modo didirle ,avcrebbono finito . All'apparire diquel- la piccola macchia rolia, bifognerebbe penfare, e cominciare a far dell' aggiunte al vocabolario,e dir, fangue. Poi per difiingucre il fuo colore d3 quello dc! to!- no , chi il profondo, que'tali luoghi s'elef‘litro per-310to abirazione. @ivi poi, pii‘i cacciatif dalla nécellité‘l, chc allettati dalla' vaghezza,vbilbgné ctedére; che'co.‘ minciallero verilimilmente i pii‘i v-ecchi, i pifi aurora- voli dell: famiglic, prima a rcplicare amid, poi per una |