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Show 154 L‘ETTERA LETTER/LXI. XI. :55 ca con dire; mafivede pure che ail'le '{iolte l'oche co. ha nel l-‘uo imbafamento un orivolo, veda, oda‘,fenca, minciano a palfare, e poi reflano , e la ragione fi rico. conol'ca, c and quell‘Ajutante d1 camera,che ha l'incumbenza di car1carlo,che alla prima girata d1 chiave nol'ce poi chiara in vcderc indugiare a vemre il fred. do, evidente prova, Che v'é dll'cernimento di fenlb; che fe foll'e pura obbedienza dl~blllchl alle varic temperc dcll'atia, averebbe a vcderfihnell'oche qucl che dice Dante delle pecore . Cbe cib cbe fa la prima, e l'ultre famzo Stamp/id , e quere, e lo 'mpercbé non jamm. E perb vi rifpondono,vi li negb dianzi, Che gli orivoli della cagna folTero cosi perfettamente umformi come gli volevate; efuppofla quella'v-eram poco meno che neceflhria diff'ormitz‘i, la} ragione perché l'oche cominciano alcune volte a palfare, e pm a un tratto reflano, é 1' iflelTa, 0 per dir meglio, la contraria di quella per la quale uno li mettc, o Ii cava la camicio- comincia fuhito; a, andare, e andandoa girare gli occhi, a dimcnar la cod-4,6. fpalancar la bocca, s'e‘i [Llo- na; fate voi‘tro conto, Che a quell' altro orivolo d4 carne,f4 ufizio di chiavc un clfl-Jvio d'alcunc particelle, chc muovono dallc carm del Padrone; alcune dclle quali invcflcndogli la. villa, altre l'udito, altre l'odorato, fluzzicano, muovono alcum. bilichi , fanno l'cattarc al- cuni ingegni corrifpomdenti alle ruote, a i rocchetti, alle mollg: di quell' alcvro orivolo di metallo, c gli fanno fare tutti quei giocolini, fcnza ch' Ci {6 n'accorga. Vedcte gli efiiuvj della calamita, quali martcaccinate non fanno fare a un ago pendent: libero in aria da un filo. Di. qua 'tira, dilé fcacciahe fe gliclopofate ad- la puma d'un altro; in noi Came pifi, 0 meme fenlibi- doflo, ora vi fih. fir dritto, ova inclinato, e fe 1e mat- le; nell'oche,bilichi pu‘l,o monol‘ufcettibili delleimprefiioni del freddo', 6 con quello filo fe n'elbono di queflo, e fimili laberinti, che é um bellczza; che pe- ro torna meglio l'obbligargli a riflettere,che a rifponderc. A uno che veniflb al mondo adelTo,e vedefl'e per la prima volta on cam: far d‘ attorno al fuo Padrone, e a difefa del fuo Padrone tutto quello, che di piil fe- taccinate dell'ago vi pajono (Carib paragone,allc bnje, flofo,_di pix‘i tenero,e di pii‘l eroico s' E veduto,c udi- alle felle, alle bravura del cane; conl'iderate qucl chc iii, 0 per meglio dire quel chevnon fa, e con quali ma. ravighc non ril‘ponde un uovo Che appena tocco, 6 Bio l'a come tocco, anzig {e he put toccoi d4 quella tal CO131, chc lo rcnde fecondo, d' un p0 dl liquor tranfparcnte, c inlipido, li forms l‘ubizo m polio, in aquila, in leonc, in oil-3mm {c ancor pxii n»: voletc in memo. to, che all: occalioni abbiano faputo fare i cani, infi- anl gran col'a mai vedctc voi fare (lafcmo pct om no a andure a morte licura, e morirli di dolore, e di dd pirtc l'uonm) al polio, all'aquila, al lconc, all-a fame fulle fepolture. de‘loro Padroni, e che mar-avigliandoli quello tale di .tanto amore, di tanta fede, di non fente, non conofce, e non ama pifi il fuo Padro- lmlena, dopn fabbricati? m polio, m aquila, in 160112, in brilcna,_a coodul‘ la, qualc Vi paja volcrci qualche cola d1 p131 di- qucl Che hallo a crciirgli pollo, aquila, leone , balena? vai egh alcunaelhbil: proporzxonc , cm 1: bdgattcllc, ch: quclle befiic fame, (in gill proweduce d1 membra, e mcmbra Si mirabilmentc gdacmtc no di qucl, che quel cagnolino di metallo dorato , che a tutti quci movimcmi, che‘ellc fanno, citrale gran tanta gratitudine, vcnilTe uno, e gli dicellé; oibb, ridetevela, non c'é niente di tutte quefle colb, (utto é commedia. Sappiate Che quel cane non vede ,non ode, 1m co- V ‘ ‘l\l\ll.\l |