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Show ioz LETTER/1 IX. .EETTERA IX. 10; p0 piL‘l qua, 0 un p0 pifi 151, non fa gran variazione: o fono sdegnofiflimi come quelli del guflo , 6 del tatto, fi valerc ii] noflro difavvantaggioilvenerabile di quella dignitfi, colla quale, colpa della nofira connivenza che pet eflere nel punto, bifogna averci fopra il pala- piL‘l che della noflra elezione,quefio fecondo Cafiruc- to, ele dita. Di grazia fenza flare aperderci nell' eroico de'delirj delnafo, e fenza pro fondarci nel mifteriofo de' ratti dell' immaginativa, chi non vede , caro Cavaliere , cio, meflbli in potenza da fe, pretende in oggi di riflrignere tutta la noih‘a autoritz‘l aile {ole materie di fat- to, riferbando a {e folo i1 decider pettoralmente fopra che quefla fingolatiti di genio, quefia delicatezza di mi- i1 quidjm‘is, e tutto quei'to, come fapetc,per cfl'ergli re, quefl'umor puntigliofo degli odori,fono la ragio. riuieito due , o tre volte , con un proipero snore ne ch1ura,lifcia,e naturale dell' accidente deli' altra fe- m? H maleé,che artivano a intenderlo quefi'altriancom, 6 gifi cominciano a sfringuellare,eper le anticamere,e per le conwriazioni, lodandoci foprattutto di quell-a non-r3 f'mnchezza , colia quale a dritto , o a traverfo rcndiamo ragione d' ogni cola ,applicandoci quei verfi del Satirico Fiorcntino. Se a/ctmo afertm, cbe I' aim: fvam'fw Al drpal‘nr di qmfla jpog/ia fmle , di dar nel (egno in cafo di controvcriia tra di noilntendo perb , ch: 31 Capitolo delle {Lie Iodi egli abbia daro quartiere , anzi, ch'ei fupplifca del proprio dove gli pare, che io {in riufcito , o fobrio, o difcttofo; ragione forfe, per la quale tenendoii la [ua in gegnofa ingratitudine per difpenfam dal moflrame gradlmento ,‘Vé‘l dicendo per tutto ,che io ho pretcfo diri- pigliarlo , per la paura , chc tutti abbiamo di lui. uan» to poi a! reito della Letters, cgli mi fa grazia di metterexn Cielo empireo l' ingegno, la fhntalia,tutto queL 0 1' Mar fita mortal cofiimi/ée. Ha delta parimeme bane, e male 1/ Teflo Aryfotelz'w. 10 in fomma, che non ha chc far niente col mirabilc dell'arte,ecoll'eccellente dell'intelligenza di chi la ma- L' Affeflbrc poi ii, Ci-ci ne Iiberi, egli cerca, ma non neggia,deducendone d4 ultimo quetto galantilfimo co- trova di mettere infieme degli fpiriti neqm'ore: fe, non largheggiando Ia natura co' I'ecoli niente pii‘laeroi nel rollario: Che i0 fenza avvedermene, ho fatto in quella Lettera una ingenuiffima confeflione del noih‘o ordi- male,che a eroi ncl bene, che perb il poveretto s'in- mrio modo di fare, fondato tutto fulla form dell' im- gegna in quello fcambio di replicate i1 [no fpirito in conpo al terzo , e al quarto ,mettendo in bocca agli amici', di quelle fatire pit] velenofe,delle quali anzi la vergogna, che 1' oneflfl lo trattiene dal darii per autore. 11 mag- maginativa, ch: in {bi'tanza vuol dire full'opinione; umco diritto ,ful quale abbiamo ufurpato quei‘t‘autori-- gior male perb , contentatevi ,che io vi dica , 1' avete fatto voi,col fargli confidenza della mia Lettera dell' al- no, e del cattivo, omni appellatione remom. 1n ordme tro giomo; a ridoflo della quale , effendogli balzata que- fazione , Che ogni Volta , che noi non pretendia- fia palla in .mano,di mettere in redicolo la dilucidata mo alrro,che ideare una nuova fcienza,o fia mm mmVa fuperfiizione , per una Repubblica da formarii,qu§m inefi'abilith di tami mifierj della nuflraliturgia,lafciate pur fare a lui: 11?: vi dubitate,cheegli non fappia fat- fi ta‘i, e alzato, quciio nuovo tribunale, mifio di filofo. fico ,e di voluccuoi‘o , decidendo {ovranamente del buo- ache intendo,che egliiifia dichiarato in una conver- do che iia negliipazzi imngginarj ,per quivi triagnlfare , u . . WM, . V: I" ‘ |