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Show 46 LETTER/1 If a tutti dona maturamento, e perfetta digeflione; cou- 47 i0 non dubito punto di troppo animofamente proflerire, efl'endo egli fovvenuto in prima a quel fublime in. vem‘i dunque dire,che il granel deli'uva [is d' una flruttum cosi artifiziofa, che quel raggio di Iuce,che vi d2 telletto del Padre Ab. D. Benedetto Cafielli, che fu filofo- cientro,vi refli prefo ,né trovi poi pii‘i la via d'uibiri‘e- to, e mattematico eminentiflimo del nofiro fecolo. lie,e si anche trapafli ncl fugo , che {(2 me preme, ch'é ii vino; i1 che fotfeneglialtri frutti non addiviene,dal13 came de'quali, o diritto meando il raggio per la rettezza delle vene,ede'pori,o per vari feni, ediverfi andirivieni , un gran pezzo aggirandofi , pure ima volta fe nc diflriga.c 1i parte ;viene impereib in quei'to luogo (in favellare di quefl'ordiguo, ched é neli'uva,edi come :2in fiia fatto dentro, e degl' ingegni,che Vila- Egli pert) non 1' applico ad altr'ufo, che per ifpiega- vomno , e di come efli lavorano , e delle potenze ,che gli 3T? W;- ‘f‘fi 23%; 5 LETTERAVI muovono . Potrebbefi appunto dire con efempio aflhi grofl'ola- no, che i pori dell'uva (i fofler fart] come a ritroib, cioé a guiia di quell'imboccatura iirettiiiima della rete, o ceflella, per la quaie entrati gli uccelli,o i pefci non trovan Ia via di ritornare indietro. E in prova di Clb ii potrebbe addurre l'ufo quoridiano della natura , la quale nell'organizzamento, e fabbrica de'corpi ,dove fi trattadivene, ed'ogni maniera di canali ,e ricettacoli d' umore,ricorre all‘ai di leggieri a tale artifizio , o (in ne' condotti dell' acqua,o del chilo, odel latte , 0 del fangue, formando in un condotto medefimo,a riteni. re la fabbrica de'pori di quelle polveri, e tinture, le quali dalla natura, o dall' arte diitefe in fu'corpi,vengono a far 51, ch' e' non riflcttano i1 Iume, operando talmente colla difpofizione, figura,c {ituazione de'lor r0 minimi corpicelli,che tutti,o 1a maggior parte def raggi, che sh vi cadono, come in un artitizioio laberinto, perentro vi {1 fmarrifcono, onde niuno , o po- chiflimi ritornandone agliocchi noflri, viene a farfinel nofiro fenfo quella tale impreffione, che noi chiamia-i mo negrezza. E' imperci‘o aflhi nota,c celebre la diC» puta, che queflo grand' uomo ebbe giz‘i, con un {Olenne Peripatetico, {0pm il rendere la ra'gione, onde avvenga ,ch' efpoflo a1 {ole un mattone cotto di creta ordinaria, tinto mezzo nero, e mezzo bianco, e quivi tenuto per qualche fpazio di tempo,fi rifcaldi notabil. meme piL‘z Ia parte nera della bianca. Ma tralafciandofi da me ora tutti gli altri curiofi avvenimenti, che fe- guirono nel progrefl'o di :31 difputa , come beniffimo no- ti a lei, mi riflrignerb (‘010 a dire qual ragione s'adduceffc Don Benedetto del rimaner pii‘i calore , che mento degli umori, alcuni ufcioletti,fbrmnti di mem- tanto é dire pifi particelle calde, ovvero piL‘i minuzzo~ brane delicatiflimeJe quali non altramente aprendofi, 1i di raggi , nel nero,che nel bianco,e che in qualfivo~ cheafeconda di quell'umor,chevicorre, ne vengono glia altro coiore; e poi quell' if‘tefla ragione applicare a1 rimanere pii‘l luce , cioé pil‘l iminuzzoli di ragginell' uva, che in qualiivoglia altro frutto. Ma pet-che taldi- ad impedire il ringorgamento , e per sifatto made mantenendo pieni i ricetti, i quali efli chiudono, vengono a far si,che la povera venaabbondevolmente rifponda. Mu {enta un altro modo, come potrebb‘ efl'er congegnato i1 poro,o vena dell'uva,per ricevere, 6 non tendere il raggio, che vi (321 dentro. E queflo penfiero 10 fcorfo fo , che é fo ndato principalmente fopra alcune pro~ prieth del raggio luminofo,di quelle in prima, e da dir brevemente. ‘ Confideriamo impercib, che qualorafi diparte i1 'raggio |