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Show 8 LETTERAI. Piantifi un altra volta nell'illeflb modo un cilindro d' acciajo,ficcl1é un pelo pit‘i che gli fulTe allungato,fi fpezzach. Dipoi fl levianch'eglidalmuro, efe gli diala tempra crudilllma; quefla, ficcome l' efperienza ci dimo- flm,lolafcier51dell'illella gravitiin ifpecie,che egli em dianzi,e pure s'ei tornerz‘i a ficcarfi all' iilefl'o fegno di prima, dico, che fi troncherh. E queflo avvienc me i duecilindri,perchéla materialoto é renduta diverfa, effl fendo che nell'oro l'argento vivo, 6 nell'acciajo la LETTERA L 9 girandofi con perpetuo moto perennemente difcorre. Di quefio umorc é l'ulivo quanta qualfivoglia altro frutto per avventura copiofo,cib dimof'trando in thma 1a gran ricchezza dell'olio, ed il vedere! ch' _eg‘li. lia bilogno di molto umido,ondc fra tutti glialtri iltl d1_- lettali di eflbrmezzanamente a pendio ,e quivi fla frclco , e allegro ,concioffiacofaché Pe.‘ la chinata del monte glidillilla umore, il qualc da eflo ghxottamentt be_u~ to , rifall'ene bello ,perocché c' fuma, e vapora aflaifacfl- tempra.ha indotto fragilith. Cosi,dicoavvenire a'ra. mente alle {uc radici . (Luefi'umor dunque, che per mi della quercia,alluugati fino all'ultimo fegno pom- le vene dell' ulivo difcorre, [6 da molta Neve,quafiin bile a reggerfi per 1' alterazione dell'aria fredda , e l' i. cannellino firettiffimo di crifiallo , venga agghiacciato, éforza che'l fuo vafo fpezzi, e il fimile avaenendp di altre innumerabili vene, tutto il tronco mclebgli- fielTo potet avvenire a'rami degli ulivi per lo invetriamento, ch' efli ricevono dal freddo della Neve. Per meglio intendei'lo , ficchifi dentro uu muro fimilmente ad angoli retti un fafcio di que' fottiliifimi to, 6: forza ancora finalmente fi fiacchi, e fchiantlfi. cannellini di crifiallo, che vengono di Venezia,pieni gere, pub in due maniere flrappar la matalla , 0 col crcfcer dieflo pefo,o con che altri vada troncando ad una ad una diverfc di quelle fila, che lo follengonp. Ed ecco come da'principj , {e non dallg Viva voce clel Galileo , mi fonoingegnato di cavar la r1fpolla,alla Iua dimanda, alla quale, bench' io conolca d'ayer troppg d'acqua, qual pifi,e qual meno, e da ambe le parti et- meticamente figillati. Di queflo fai'cio adunque ficcome de'cilindri d'acciajo, e d'oro,ne fcappi tanto fuori del muro, che poll'a per appunto reggerfi, e in quello flato venga un aria di tramontana frcddiffima , 13cchél'acqua {errata ne'cannelliui s' agghiacci . Egli E: iniallibile, che quelli ne'quali non {arii luogo baflantc 961' la rarefazione, che riceve l'acqua nel congelarfi, iqcppieranno tutti, perlochc‘: i ndebolito quell' aggregato d1 minime rcfiflenze,delle quali fi componeva il momento dclla rcfil'tenza dell' intero fafcio,fuperata orada quello del proptio pefo fi tronchcrz‘i. Figuriamoci era in luogo del muro il pedale iflefl'o dell' Ulivo,nelquale in cambio di diverfi fafci di cannellinifien fitti diverfi rami, che altro non fono,che fafci di fottilifiime vene, entrole quali, in vece della fia- gnantc acqua, il vivo,e vitale umore dclla pianta rag- m Cosi un pelb cuiuna matalla di filo fia pollente a reg fcarfamente foddisfatto,provo nondimcnom me [leifo un contento inefplicabile per averla ubbidltaiu quel miglior modo, che ho faputo,e potuto . E fenz altro, le fhccio umiliffima reverenza. |