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Show 218 legno, comaudando a quelli Che erano seduti di tenersi immobili, altrimenti, egli dicteva, noi siamo perduti. CoIui che stava ginocchioni,ve solo colla forza d'un remo moveva la barca, era il Sacerdote, al quale il condot~ tiero diede ordine di accelerare icolpi nel liquido ele- A;‘*‘J;l-n~ ;fl'r "aW‘ ‘ v mento. Ma quanto é consolante la fade cattolica negli imminenti pericoli della vita! ll ministro dell'altare, por. tando seco in quell' occasione Gesfi sacramentato, non aveva gran ragione di ‘temei‘e, e trovandosi nello stesso pericolo a1 (quale fu messa l-a fede degli Apostoli al- lorquando venivano sorpresi da una burrasca sul Iago di (lenezaret, grido dal fondo del suo cuore, colle loro parole, Maestro, noi .periamo.' (Luca VII, 24). Una certa qual sicurezza nella presenza della velata divini'ta Che nascosta teneva nel seno, non dava luogo a timore o a dubbio alcuno d'an‘ivare :finalmente a term. iNondimeno i1 galeggiante ghiaccio di un piede e pit'l d1 spessore e in pezzi d' un'enorme grandezza, accresceva non poco ril pericolo, perché se uno di essi avesse urtato contro il legno, l'avrebbe di certo mandato a1 fondo: a schivare un tale incontro abbisognava sovente uscire dal -retto oorso. Gia i quattro navivatori 51 tljovavano seduli nell'acqua; i1 Sacerdote e ilacondomero m essa avevano 1e ginocchia, e la barca sorgeva solamenle quattro dita dalla superficie del fiume, quando, grazie a Bio, ‘un'isola vicina oHriva sicuro asilo, aad ossa riparali, la gioja ritomava visibile sul volto d1 tum. II condottiero allora dichiaro Che, quantum-que avesse Passato il flun-le nei tempi pill pericolosi, non era mal atato cosi vicino alla morte; aggiungendo che erano arrlvati salvi perché avevano avulto la fede Che moveva la.b‘ar'ca e la perseveranza alla poppa che la 1:131:27: C(liOe 1i Misaioaario ed egli stesso. l uavigatori, .. en 0 callohm, Ignoravano che dovevano la vita 915'} alla presenza di que'l Dio onnipotente che seco loro Viaggiava sotto 1e umili apparenze dell'Eucaristico Sa‘ cramento. ARTICOLO XVII. La fabbrica della chiesa di Galena é ripigliata. Salulari effetti del disinteresse d'un Sacerdotc nellc missioni. I doveri pil‘l particolari del Missionario nel-l'estatc del 4858 furono l'erezione delle mura della chiesa di 5. Michele a Galena e l'assistenza ad un gran numero di ammalali. Mancando i mezzi ed il tempo opportuno, la suddelta chiesa era stata negletta nell'anno prece- dente, nella speranza Che il Vescovo eletto di Dubuque avesse a fare in quesL'anno la sua prima comparsa; ma egli era trattenuto in Europa per cui si credette necessario di metter mano all' opera, non ostante l'as- senza d'un compagno nel ministero. Imagini ill leggitore uu lavoro che costava almeno 500 franchi la settimaua, pagati c-olle contribuzioni volontarie, raccolte dal Sacerdote nello spazio della medesima settimana. Egli dov-eva furla da architetto, da sopraintendente, da economo, e quel Che era peggio, da collettore: i1 Signore solamente conosce 1e inquietudini, 1e amarezze, edi sudori cagio- nati da tale intrapresa, Che sarebbe stata una somma imprudenza, per non dire un peccato in tutt'altra circostanza. L'estrema necessita d'un tempio per uu numero di fedeli i quali non assistevano a1 divino servizio a motivo della piccolezza della cappella di legno, era la sola ragione che poteva scusare di colpevole temerila chi presiedeva e si faceva responsabile di Lutta Ia spesa. Varie volte nel corso dell'esLate s'interruppe il lavoro per maucanza di mezzi a pagare gli opera-i giomalieri: linahnenle non s_enza un debito considerabile 5i ter- minarono 1e mura e il tetto prima dell'iuverno; Ina t‘u |